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Indice
Cos’è il congedo straordinario?
Il lavoratore dipendente che assiste un familiare con handicap grave (Legge 104, articolo 3, comma 3) ha diritto a un congedo straordinario, fino a un massimo di 2 anni in tutta la vita lavorativa.
Può essere utilizzato in un’unica soluzione (i 2 anni per intero) oppure in giorni, fino al raggiungimento dei 24 mesi di assenza. Con l’entrata in vigore del decreto legislativo numero 119 del 2011 è possibile cumulare il congedo straordinario ai permessi retribuiti lavorativi.
Il congedo straordinario, ai sensi della legge 151 del 2001, è regolarmente retribuito ed è coperto da contributi figurativi, che coprono il periodo di assenza da lavoro e consentono al dipendente di far valere il congedo ai fini pensionistici.
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Congedo con Legge 104 e contributi: come funziona?
Se è vero che fino a un determinato importo, chi usufruisce del congedo straordinario non perde nulla sullo stipendio, come funziona con la pensione? Facciamo chiarezza.
Come anticipato in apertura di articolo, mentre usufruisce del congedo straordinario per assistere il coniuge o un familiare disabile grave, il lavoratore dipendente percepisce ugualmente lo stipendio (un’indennità, che ha lo stesso valore dell’ultima retribuzione percepita) e riceve dall’INPS i contributi figurativi necessari a trasformare il periodo di fruizione dell’agevolazione in anni di contributi utili sia a maturare il diritto alla pensione, che ad accrescere l’importo dell’assegno.
Congedo con Legge 104 e contributi: i limiti di reddito
Detta in questo modo, il lavoratore non perderebbe nulla sulla pensione. In realtà c’è un limite massimo di reddito da rispettare, per godere in misura piena dei contributi figurativi versati dall’INPS.
Per il 2023, in seguito alla rivalutazione dell’8,1%, l’importo complessivo (reddito più accredito figurativo) non può superare i 53.687 euro annui, così suddivisi: 40.336 euro annui di indennità (pari a 110,59 euro al giorno) e 13.320,65 euro di contribuzione figurativa.
Dunque, il dipendente ci perde sulla pensione nel caso in cui il suo stipendio dovesse superare i 40.336 euro lordi annui. L’eccedenza di contributi figurativi superiori a 13.320,65 verrebbe persa e questo graverebbe sull’importo della pensione.
Congedo con Legge 104 e contributi: esempio
Volendo fare un esempio, prendiamo un lavoratore con una retribuzione lorda annua di 50.000 euro. Se usufruisse di 2 anni di congedo straordinario, perderebbe circa 9.700 euro lordi l’anno, per un totale di circa 19.500 euro di retribuzione in meno.
Allo stesso tempo, anziché 16.500 euro di contributi l’anno (il 33% di 50.000 euro), avrebbe diritto a 13.320,65 euro, ovvero a circa 3.200 euro di contributi in meno per ogni anno di lavoro (6.400 euro in 2 anni).
Parliamo di una perdita piuttosto pesante in termini economici, sul valore della pensione: 9.700 euro di contributi equivalgono a oltre 500 euro lordi l’anno in meno di pensione.
Congedo con Legge 104 e contributi: chi non rischia sulla pensione?
Nessun problema, invece, per chi percepisce una retribuzione lorda annua inferiore a 40.336 euro (oltre 3.000 euro al mese). Nel loro caso la copertura contributiva figurativa è completa e non comporterebbe alcuna penalizzazione sull’importo della pensione futura.

Faq sui contributi figurativi e Legge 104
Cos’è un contributo figurativo secondo la Legge 104?
I contributi figurativi sono una forma di contribuzione previdenziale che viene accreditata a chi si trova in situazioni particolari in cui non è in grado di lavorare. Questo potrebbe interessare non solo i beneficiari della Legge 104, ma anche tutti i lavoratori che, per una ragione o l’altra, hanno ricevuto una contribuzione figurativa per un determinato periodo di tempo. Questo contributo viene previsto in vari casi, tra cui il servizio civile, i riposi giornalieri, la maternità al di fuori di un rapporto di lavoro e il congedo parentale.
I contributi figurativi possono essere utilizzati per il diritto alla pensione?
Sì, in genere tutti i periodi di contribuzione figurativa possono essere utilizzati sia per il diritto alla pensione, cioè gli anni contributivi, sia per determinare l’importo della pensione. Tuttavia, ci sono delle eccezioni. Per esempio, i periodi che vengono accreditati per i lavori socialmente utili non sono utilizzabili per stabilire l’importo del trattamento pensionistico.
Come viene calcolato il contributo figurativo?
Il calcolo dei contributi figurativi può variare in base a vari fattori. Tra questi, la gestione previdenziale di appartenenza (ad esempio, fondo pensione lavoratori dipendenti, dipendenti pubblici, artigiani, commercianti), il periodo coperto dalla contribuzione figurativa, la tipologia di contribuzione figurativa (copertura o integrazione), e la tipologia dei periodi coperti.
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