Come posso cambiare mansione sul lavoro? È una domanda ricorrente, molti lavoratori sono stati dichiarati invalidi, ma nonostante le oggettive difficoltà continuano a svolgere mansioni pesanti. (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).
INDICE
- Come posso cambiare mansione sul lavoro? Sorveglianza sanitaria
- Come posso cambiare mansione sul lavoro? Licenziamento
- Come posso cambiare mansione sul lavoro? Condizioni
- Come posso cambiare mansione sul lavoro? Cosa succede
- Come posso cambiare mansione sul lavoro? Congedo
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In questo caso, come è possibile comunicare all’azienda la necessità di essere adibito a un tipo di lavoro più adatto all’invalidità o alla disabilità che è stata riconosciuta dalle commissioni medico legali. Lo vediamo in questo post.
Su questo argomento puoi leggere un articolo che si sofferma in particolare su chi decide l’idoneità al lavoro di un dipendente con disabilità; in un altro post verifichiamo quali sono le compatibilità tra lavoro e invalidità totale; e infine c’è un focus su tutele, diritti e orario di lavoro per dipendenti con invalidità.
Come posso cambiare mansione sul lavoro? Sorveglianza sanitaria
Il passaggio più logico per ottenere lo spostamento a una mansione più idonea alle ridotte capacità di lavoro è quello di rivolgersi al medico competente nominato dall’azienda. È il professionista che ricopre compiti di sorveglianza sanitaria.
Il medico competente svolge le funzioni che gli sono state assegnate dall’articolo 41 del decreto legislativo numero 81 del 2008, il Testo Unico sulla Sicurezza.
In pratica spetta a lui il compito di verificare l’idoneità del lavoratore rispetto a una mansione specifica. Se quel giudizio è negativo (il dipendente non è idoneo), sarà il datore di lavoro ad adottare le misure che sono state indicate dal medico competente.
Se quelle misure non dovessero rivelarsi sufficienti, il titolare dell’azienda, se è possibile, può adibire il lavoratore a mansioni equivalenti. Laddove questa opportunità non fosse praticabile, il lavoratore potrebbe essere chiamato a svolgere mansioni di livello inferiore, ma garantendo la stessa retribuzione.
Questa tutela per il lavoratore con invalidità è contenuta nella legge numero 68 del 12 marzo 1999.
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Come posso cambiare mansione sul lavoro? Licenziamento
Bisogna comunque precisare un altro aspetto. Se il datore di lavoro non dovesse oggettivamente riuscire a trovare all’interno dell’organizzazione aziendale delle mansioni che risultino compatibili alla disabilità del lavoratore, può anche procedere legittimamente al licenziamento.
In questo caso però entro in gioco una normativa diversa, l’articolo 19, comma 3 della legge numero 68 del 1999. Si legge: “Nel caso di aggravamento delle condizioni di salute del dipendente, il datore di lavoro può chiedere che vengano accertate le condizioni di salute del disabile per verificare se, a causa delle sue minorazioni, possa continuare ad essere utilizzato presso l’azienda”.
“Gli accertamenti – continua la norma – sono effettuati dalla commissione di cui all’articolo 4 della legge 5 febbraio 1992, numero 104, integrata a norma dell’atto di indirizzo e coordinamento di cui all’articolo 1, comma 4, della presente legge. La richiesta di accertamento e il periodo necessario per il suo compimento non costituiscono causa di sospensione del rapporto di lavoro. Il rapporto di lavoro può essere risolto nel caso in cui, anche attuando i possibili adattamenti dell’organizzazione del lavoro, la predetta commissione accerti la definitiva impossibilità di reinserire il disabile all’interno dell’azienda.”
Come posso cambiare mansione sul lavoro? Condizioni
Bisogna aggiungere che il licenziamento di un lavoratore invalido a causa dell’aggravamento delle condizioni di salute è legittimo solo al verificarsi di determinate condizioni. Soprattutto se è stato assunto tramite il collocamento mirato.
In pratica (lo prevede l’articolo 10 della legge numero 482 del 1968) il licenziamento è giustificato e legittimo se le condizioni di salute comportino:
- la perdita totale della capacità lavorativa;
- se può causare una situazione di pericolo per la salute e l’incolumità degli altri lavoratori;
- se può causare rischio per la sicurezza degli impianti.
Queste condizioni – come dispone la legge – devono comunque essere accertate dalla commissione medica.
E infatti, se si accerta una residua capacità lavorativa del dipendente invalido, resta l’obbligo per il datore di lavoro di assegnarlo “a mansioni equivalenti o inferiori compatibili con lo stato di infermità, se la struttura organizzativa e la situazione dell’organico aziendale lo consentono”.
E dunque, il lavoratore potrà essere licenziato solo se se la commissione medico legale accerti la definitiva impossibilità di inserire il lavoratore invalido all’interno dell’impresa.
Come posso cambiare mansione sul lavoro? Cosa succede
Cosa succede al lavoratore che non può essere ricollocato in azienda e per questo viene licenziato? Ebbene, se è iscritto al collocamento mirato viene avviato presso un’azienda diversa senza la necessità di essere nuovamente inserito nella graduatoria. Questa possibilità viene indicata nell’articolo 8 della legge numero 68 del 1999, comma 5. Nel testo si scrive: “I lavoratori disabili, licenziati per riduzione di personale o per giustificato motivo oggettivo, mantengono la posizione in graduatoria acquisita all’atto dell’inserimento nell’azienda”.

Come posso cambiare mansione sul lavoro? Congedo
Bisogna ricordare che il lavoratore con una invalidità superiore al 50 per cento può usufruire di trenta giorni di congedo ogni anno.
Questa agevolazione è concessa in base all’articolo 7 del decreto legislativo numero 119. Dove si legge: “I lavoratori mutilati e invalidi civili cui sia stata riconosciuta una riduzione della capacità lavorativa superiore al cinquanta per cento possono fruire ogni anno, anche in maniera frazionata, di un congedo per cure per un periodo non superiore a trenta giorni”.
Il congedo di 30 giorni può essere utilizzato dal lavoratore per sottoporsi a cicli di cure. Non ci riferiamo in questo caso alle cure termali, per le quali è in vigore una normativa diversa.
A dire il vero però, il congedo di 30 giorni per i lavoratori invalidi esiste, ma solo sulla carta. In particolare per i dipendenti del settore privato. Il motivo? Il congedo per cure viene pagato interamente dal datore di lavoro (l’INPS non ci mette un euro). Questo causa evidenti difficoltà per aziende piccole e medie.
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