Come cancellare l’invalidità civile, o meglio: come non rientrare più nella “categoria” di persone che hanno una riduzione della capacità di lavoro. (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).
INDICE
- Come cancellare l’invalidità civile: diritti e obblighi
- Come cancellare l’invalidità civile: non definitiva
- Come cancellare l’invalidità civile: non presentare il verbale
- Come cancellare l’invalidità civile definitiva
- Come cancellare l’invalidità civile, seconda opzione
- Come cancellare l’invalidità civile con “l’aggravamento”
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Una situazione che non capita così raramente, anzi. C’è chi ha subito delle conseguenza a causa di una patologia e richiesto e ottenuto il riconoscimento dell’invalidità civile senza revisione e che oggi, con condizioni di salute molto migliorate, ha difficoltà con il lavoro perché il titolare dell’azienda non vuole prendersi la responsabilità di assumere una persona invalida (a cui non potrebbe affidare determinate mansioni).
Ma c’è anche il caso di chi è stato ritenuto disabile da giovane e ora vorrebbe non rientrare nella categoria perché quella lieve menomazione in realtà non pregiudica in nulla le sue capacità di lavoro e ritiene che quella certificazione possa rivelarsi controproducente nel corso della sua carriera.
I casi possono essere molteplici e le motivazioni più disparate. L’Inps non indica una strada precisa per la “cancellazione” di una invalidità riconosciuta in maniera definitiva. Ma esistono comunque delle vie d’uscita.
Sull’argomento potrebbe interessarti un post che spiega se invalidità totale e lavoro siano compatibili; ci sono poi le nuove disposizioni per la legge 104 e i turni di lavoro; e infine un focus sulle tutele, i diritti e l’orario di lavoro per dipendenti con una invalidità.
Come cancellare l’invalidità civile: diritti e obblighi
Ma perché si pone la questione? Ovvero, per quale motivo una persona con invalidità dovrebbe chiedere la cancellazione del suo stato? È obbligato a raccontare al datore di lavoro della riduzione della sua capacità di lavoro certificata da una commissione medica o prevale il diritto alla riservatezza?
Sul punto ci sono due interpretazioni che vanno nella direzione opposta.
Infatti, in linea generale, il dipendente non è tenuto a fornire al suo datore di lavoro informazioni sul suo stato di salute e quindi sulla sua condizione di invalidità o handicap. Il diritto alla riservatezza in questi casi è tutelato dalla legge sulla privacy (decreto legislativo numero 193 del 2003).
Ma è anche vero che il datore di lavoro ha la facoltà di effettuare delle verifiche sull’idoneità fisica del lavoratore. Può farlo tramite enti pubblici e istituti specializzati di diritto pubblico (articolo 5 della legge numero 200 del 1970). In questo caso il lavoratore ha il dovere di collaborare alla tutela della salute e della sicurezza sul luogo di lavoro, deve quindi non nascondere informazioni sul suo stato di salute o sulle sue condizioni di invalidità o handicap che possono essere ritenute rilevanti dal medico competente.
In pratica bisogna far convivere le esigenze di riservatezza con quelle della salute. Una situazione che implica a volte la necessità, per chi è stato dichiarato invalido civile ma ha superato le cause che hanno portato al riconoscimento della sua riduzione della capacità lavorativa, di chiedere la cancellazione del suo status di invalido.
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Come cancellare l’invalidità civile: non definitiva
Se l’invalidità civile è soggetta a revisione, la persona che intende “cancellarla” non ha grossi problemi. Basta attendere la visita di revisione e in quella sede, di fronte alla commissione medico legale, confermare che le sue condizioni sono così migliorate da non sentirsi più invalido e chiedere quindi che sia revocata la sua condizione di disabile.
Come cancellare l’invalidità civile: non presentare il verbale
L’altra soluzione “semplice” potrebbe essere quella di non presentare il verbale di invalidità all’atto dell’assunzione. In molti casi può bastare, dipende anche dal tipo di mansione che si va a svolgere. In pratica: se l’occupazione prevede un lavoro esclusivamente di ufficio, il datore di lavoro potrebbe non sentire alcuna necessità di effettuare delle verifiche per constatare l’idoneità del dipendente. Per lavori che richiedono invece una attività fisica più consistente può essere chiesta una verifica. In questo caso potrebbe concretizzarsi l’ipotesi che è stata descritta nel paragrafo precedente, ovvero l’obbligo di comunicare al medico competente l’eventuale invalidità accertata in passato.
Come cancellare l’invalidità civile definitiva
Se l’invalidità civile è definitiva e si desidera rinunciare a questa condizione, bisognerà muoversi di conseguenza. L’Inps non ha previsto oltre alla visita di aggravamento delle condizioni una visita di miglioramento. Anche perché il secondo caso dovrebbe essere evidenziato nelle periodiche revisioni.
Come detto la questione si pone in modo serio per chi ha avuto il riconoscimento di un’invalidità definitiva, non soggetta quindi alla revisione.
E quindi, come cancellare l’invalidità definitiva? Si può presentare una nuova istanza di invalidità civile, indicando che è stata presentata per la cancellazione del verbale.
Come cancellare l’invalidità civile, seconda opzione
Si può anche scegliere una strada simile ma con una indicazione meno drastica della cancellazione, ovvero si presenta una istanza all’Asl per la riduzione dell’invalidità civile. Funziona allo stesso modo. Poi in sede di visita si può dire ai componenti della commissione di essere nelle condizioni di svolgere qualsiasi tipo di lavoro e di non avere più alcuna conseguenza dalla precedente patologia.

Come cancellare l’invalidità civile con “l’aggravamento”
Un’altra strada possibile per cancellare l’invalidità civile è controintuitiva: si chiede una visita per l’aggravamento delle condizioni. Come sapete chi ha chiesto l’aggravamento perché ha ritenuto di stare peggio di prima e di meritare quindi una percentuale più alta di invalidità si è poi ritrovato con il risultato opposto: una riduzione della percentuale di invalidità.
Il che significa che se durante una visita per l’aggravamento il cittadino dichiara ai componenti della commissione di stare molto meglio, anzi bene, otterrà lo stesso risultato. Ma con la differenza sostanziale che questa volta era proprio quello che desiderava.
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