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Chi è titolare della pensione di accompagnamento, spesso si chiede se è possibile anche avere la patente o meno. Vediamo tutte le informazioni e ciò che è previsto dalla Legge su come avere la patente con l’accompagnamento.
Indice
- Come avere la patente con l’accompagnamento: a chi spetta l’indennità di accompagnamento?
- Come avere la patente con l’accompagnamento: il processo da seguire
- Come avere la patente con l’accompagnamento: patente normale e patente speciale
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Come avere la patente con l’accompagnamento: a chi spetta l’indennità di accompagnamento?
Prima di entrare nel dettaglio di come avere la patente con l’accompagnamento, facciamo una breve panoramica di chi ha diritto a questa tipologia di indennità.
L’indennità di accompagnamento spetta a tutte le persone affette da una disabilità grave al 100% che sono impossibilitate a deambulare autonomamente e necessitano costantemente dell’assistenza di un accompagnatore per svolgere le attività quotidiane essenziali.
A questo proposito, quindi, non è sufficiente l’invalidità totale, ma è anche obbligatorio essere stati riconosciuti non autosufficienti.
Altri requisiti per la richiesta dell’indennità di accompagnamento includono:
- Essere residenti stabilmente in Italia;
- Non essere ricoverati presso istituti con pagamento della retta a carico dello Stato o di altri enti pubblici.
L’indennità di accompagnamento è erogata dall’INPS in 12 mensilità e non sono previsti dei vincoli legati all’età o al reddito. Nel 2022 l’importo è pari a 525,17 euro al mese.
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Come avere la patente con l’accompagnamento: il processo da seguire
Dopo aver analizzato nel dettaglio questa indennità, vediamo ora come avere la patente con l’accompagnamento.
La Legge lo permette? Sì, l’indennità di accompagnamento non è incompatibile con la patente di guida. L’incapacità di compiere atti quotidiani come mangiare, vestirsi e lavarsi, infatti, non significa incapacità a compiere qualsiasi tipologia di azione.
Il Ministero della Salute con il parere n.80242290585/2016 chiarisce il rapporto tra indennità di accompagnamento e patente di guida.
In tale parere, il Ministero ha risposto alla richiesta di chiarimenti pervenuta dal Dipartimento della Funzione Pubblica precisando che il rapporto esistente tra indennità di accompagnamento e patente di guida non è determinato dall’erogazione del beneficio economico in sé, ma dalla patologia da cui è affetto il soggetto che richiede l’idoneità alla guida.
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Una persona titolare dell’indennità di accompagnamento, quindi, può avere la patente di guida a patto che venga riconosciuta idonea da parte di una commissione medica.
Questa valutazione non sarà basata sulla tipologia di invalidità cui è affetto il richiedente, ma solo sulla base delle peculiarità di quest’ultimo.
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Come avere la patente con l’accompagnamento: patente normale e patente speciale
Se una persona disabile e titolare dell’indennità di accompagnamento possiede già una patente speciale, può continuare a guidare senza problemi.
La patente speciale è la patente che certifica la capacità del conducente disabile di guidare un’auto modificata in base alle sue esigenze.
All’interno del Codice della Strada sono stabilite le tipologie di veicolo e le caratteristiche specifiche dei veicoli che possono essere guidati con le relative patente speciali:
- Patente AS o A speciale per la guida di tutti i motoveicoli di massa complessiva sino a 1,3 tonnellate (t).
- Patente BS o B speciale per la guida dei motoveicoli, esclusi i motocicli, e degli autoveicoli di massa complessiva non superiore a 3,5 t. e il cui numero di posti a sedere, escluso quello del conducente, non è superiore a 8.
- Patente CS o C speciale per la guida degli autoveicoli di massa complessiva superiore a 3,5 t. ma inferiore a 11,5 t.
- Patente DS o D speciale per la guida degli autoveicoli il cui numero di posti a sedere, escluso quello del conducente, non è superiore a 16.
Come avere la patente con l’accompagnamento: come effettuare il rinnovo
Tuttavia, se una persona disabile è in possesso di una normale patente di guida e in seguito la Commissione accerta che ha una disabilità che influisce sulla sua capacità di guidare, la Commissione segnalerà la persona disabile alla Motorizzazione.
La Motorizzazione convocherà la persona per un esame per valutare la permanenza della sua capacità di guidare ed eventualmente convertire la sua patente normale in una patente speciale.
In questa fase si determinerà anche l’eventuale necessità di utilizzare adattamenti per la guida. Questa procedura garantisce che i conducenti disabili siano ancora in grado di guidare in sicurezza, proteggendo al contempo la sicurezza degli altri conducenti sulla strada.
Se devi richiedere una patente speciale per la prima volta, dovrai sottoporti a una visita di idoneità presso la Commissione medica locale. Ti sarà richiesto di presentare un certificato medico su un modulo speciale, oltre a una copia della tua patente di guida esistente.
Questo vale anche se devi rinnovare la tua patente speciale e hai condizioni non stabilizzate o che potrebbero peggiorare. In questo caso, è necessario richiedere una visita 3 mesi prima della scadenza della patente.
L’iter per il rinnovo della patente di guida per una persona invalida è più semplice per chi ha condizioni mediche stabili.
Una volta accertati i requisiti di idoneità psicofisica dopo la prima visita, i rinnovi possono essere effettuati presso il medico monocratico con scadenza naturale della patente ogni 10 anni fino a 50 anni, ogni 5 anni fino a 70 anni e ogni 3 anni fino a 80 anni. Per i rinnovi successivi al rilascio, quindi, non si dovrà più passare dalla Commissione Medica Locale.
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