Categorie protette vittime del dovere

Categorie protette e vittime del dovere. Anche le vittime del dovere hanno diritto a iscriversi nelle liste delle categorie protette ed essere agevolate nelle assunzioni in aziende pubbliche e private. Ecco tutto quello che bisogna sapere.
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11/12/23

In questo approfondimento parliamo di categorie protette e vittime del dovere (scopri le ultime notizie su categorie protetteLegge 104diritto del lavorosussidiofferte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsAppTelegram e Facebook).

Categorie protette e vittime del dovere art. 18 Legge 68/99

In merito a categorie protette e vittime del dovere, è importante sapere che l’Ispettorato del Lavoro, con la nota n. 152/2022, ha confermato che anche i familiari di individui deceduti o resi invalidi durante l’adempimento dei loro doveri rientrano tra le categorie protette Legge 68/1999.

Questo chiarimento sottolinea l’importanza di riconoscere e proteggere i diritti dei familiari delle vittime del dovere, fornendo una base legale per il loro supporto.

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Chi sono le vittime del dovere

Il legislatore ha introdotto la categoria delle “vittime del dovere” per garantire una protezione aggiuntiva ai militari, forze dell’ordine e dipendenti pubblici permanentemente invalidi o deceduti a causa di attività specifiche.

Questa normativa offre benefici economici extra rispetto alle cause di servizio generiche, come equo indennizzo, pensione privilegiata, e assegni accessori.

I vantaggi sono stati introdotti negli anni ’80 e rafforzati dalla Legge 266/2005, che mirava a armonizzarli con le disposizioni per le vittime del terrorismo.

Inizialmente, l’articolo 3 della Legge 466/1980 includeva magistrati, militari, vigili del fuoco e altri, i quali, a seguito di ferite o lesioni, riportassero un’invalidità permanente dell’80% o la cessazione del rapporto di lavoro.

Successivamente, l’articolo 1, comma 562 della Legge 266/2005 ha esteso la categoria a tutti i dipendenti pubblici deceduti o permanentemente invalidi durante servizio, inclusi coloro coinvolti nel contrasto alla criminalità, servizi d’ordine pubblico, vigilanza di infrastrutture, operazioni di soccorso, attività di tutela della pubblica incolumità e azioni in situazioni d’impiego internazionale, anche non ostili.

Categorie protette e Ministero della Giustizia: scopri come funziona per l’assunzione delle categorie protette presso il Ministero della Giustizia e quali sono i profili più ricercati.

Soggetti equiparati

La Legge 266/2005, nell’articolo 1, comma 563, ha introdotto la categoria dei cosiddetti “equiparati alle vittime del dovere“.

Questa categoria include coloro che hanno contratto infermità permanentemente invalidanti o che sono deceduti in occasione o a seguito di missioni di qualsiasi tipo, sia all’interno che all’esterno dei confini nazionali.

Per essere considerati equiparati alle vittime del dovere, è necessario che tali situazioni siano riconosciute come dipendenti da causa di servizio, dovute a particolari condizioni ambientali o operative.

Ecco tutte le agevolazioni per l’invalidità civile per causa di lavoro e per causa di servizio.

Categorie protette e vittime del dovere: come iscriversi alle liste

Le vittime del dovere possono iscriversi alle liste delle categorie protette, presentando dovuta documentazione al Centro per l’Impiego del proprio territorio.

Nello specifico, si tratta di un documento rilasciato dal Ministero dell’Interno o dal Prefetto territorialmente competente delegato, con cui si attesta l’appartenenza alla categoria.

Oltre ai documenti, gli altri requisiti da possedere per poter procedere con la richiesta sono:

  • avere un’età anagrafica pari o superiore ai 15 anni;
  • non aver raggiunto l’età pensionabile;
  • trovarsi in uno stato di disoccupazione.

Scopri nel dettaglio qual è la documentazione per iscriversi alle categorie protette.

Obblighi delle aziende nei confronti delle categorie protette e vittime del dovere

Le aziende, sia pubbliche che private, sono obbligate per legge ad assumere una certa percentuale o numero di persone che hanno effettuato l’iscrizione alle liste categorie protette.

Il numero di persone appartenenti a queste categorie che devono essere assunte varia in base alla grandezza dell’azienda (numero di lavoratori attualmente assunti):

  • numero di dipendenti superiori a 50, il 7% dei posti di lavoro deve essere ricoperto da categorie protette;
  • numero di dipendenti compreso tra 36 e 50, 2 posti di lavoro devono essere ricoperti da persone disabili appartenenti alle categorie protette;
  • numero di dipendenti compreso tra 15 e 35, un posto di lavoro deve essere ricoperto da una categoria protetta.

Nel caso in cui le aziende non rispettino gli obblighi sopra riportati, rischiano di incorrere in pesanti sanzioni che sono stabilite dalle direzioni provinciali del lavoro.

La richiesta di assunzione di persone appartenenti alle categorie protette deve essere inviata agli uffici competenti entro 60 giorni dal momento in cui l’obbligo sorge.

Successivamente, l’assunzione del personale “protetto” può avvenire:

  • per richiesta nominativa di avviamento rivolgendosi agli uffici di competenza;
  • con la stipula di apposite convenzioni;

Ecco una guida completa e di facile consultazione su obblighi e incentivi in caso di assunzione categorie protette per aziende.

Come avviene l’assunzione

L’assunzione delle categorie protette e vittime del dovere avviene tramite collocamento mirato, che si occupa di:

  • valutare in modo dettagliato e accurato le persone vittime del dovere in modo da comprendere la loro reale capacità lavorativa e inserirle in un luogo di lavoro che sia adatto alle loro capacità;

Scopri come funziona e cosa prevede la legge in materia di categorie protette e insegnanti e come fare a essere assunto.

categorie protette e vittime del dovere
categorie protette e vittime del dovere. Nella foto: un datore di lavoro stringe la mano a una donna che sta assumendo.

Altre categorie protette art. 18 Legge 68/99

Insieme alle vittime del dovere, l’art. 18 della Legge 68/99 tutela altre categorie di lavoratori, ovvero:

  • orfani e coniugi superstiti dei deceduti per causa di lavoro, di guerra, di servizio oppure in conseguenza dell’aggravarsi dell’invalidità riportata per tali cause;
  • coniugi e figli di persone riconosciute grandi invalidi per causa di guerra, di servizio e di lavoro (cosiddetti equiparati) esclusivamente in via sostitutiva dell’avente diritto a titolo principale;
  • vittime del terrorismo e della criminalità organizzata, anche se non in stato di disoccupazione (Legge 407/98 come modificata dalla Legge n. 288/99);
  • familiari delle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata, esclusivamente in via sostitutiva dell’avente diritto a titolo principale e anche se non in stato di disoccupazione (legge 407/98 come modificata dalla legge n. 288/99);

FAQ sulle categorie protette

Quali sono le categorie protette definite nell’articolo 1?

L’articolo 1 stabilisce una serie di categorie protette, che includono persone con disabilità, vittime di discriminazione, lavoratori con malattie croniche o invalidità, ex detenuti e molti altri. L’obiettivo principale è assicurare che queste persone abbiano pari opportunità di accesso al lavoro e siano tutelate da eventuali discriminazioni.

Quali sono le offerte di lavoro per le categorie protette?

Le offerte di lavoro per le categorie protette sono posizioni lavorative riservate esclusivamente a persone appartenenti a tali categorie. Queste offerte mirano a promuovere l’inclusione sociale e l’occupazione di individui che potrebbero incontrare maggiori difficoltà nel trovare lavoro a causa delle loro specifiche condizioni personali o di salute.

Quando non c’è l’obbligo di assunzione delle categorie protette?

Non c’è obbligo di assunzione delle categorie protette quando il numero di dipendenti dell’azienda è inferiore a 15. Inoltre, l’obbligo è sospeso se il datore di lavoro si trova in difficoltà economica e ha avviato procedure come la CIGS o il licenziamento collettivo. In alcune circostanze connesse alle caratteristiche del settore produttivo, i datori di lavoro non sono obbligati ad assumere lavoratori appartenenti alle categorie protette. Inoltre, se l’attività produttiva presenta condizioni specifiche che rendono difficile occupare l’intera quota di riserva, il datore di lavoro può richiedere un’esenzione parziale dall’obbligo di assunzione.

Quanto tempo occorre per l’assunzione di una categoria protetta?

Il datore di lavoro ha il diritto di richiedere una preselezione dei candidati appartenenti alle categorie protette, ma è tenuto a effettuare l’assunzione entro un periodo di 60 giorni dal momento in cui scatta l’obbligo di assunzione. Durante questo periodo, può scegliere tra diverse modalità di assunzione, tra cui l’assunzione residuale, una richiesta numerica o nominativa.

Come funziona il punteggio per categorie protette?

Il calcolo per la posizione nelle graduatorie per categorie protette e nelle graduatorie avviene tenendo conto di diversi fattori. Per quanto riguarda la percentuale di invalidità civile o del lavoro, il punteggio assegnato corrisponde alla percentuale di invalidità. Per l’anzianità di iscrizione, vengono assegnati 2 punti per ogni mese di iscrizione, fino a un massimo di 48 punti. Tuttavia, se l’anzianità di iscrizione alle liste per il collocamento mirato supera i 34 mesi, viene assegnato un punteggio di 50 punti. Se si dispone di un ISEE pari a 0, si ottiene un punteggio massimo di 50 punti, ridotto di 0,5 punti ogni 500 euro di ISEE, fino all’azzeramento totale dei 50 punti. La priorità garantita alle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata, in base alla Legge 407/1998, e alle categorie equiparate, rimane ancora in vigore.

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