In questo approfondimento vediamo come funziona l’assunzione delle categorie protette e Ministero della Giustizia (scopri le ultime notizie su categorie protette, Legge 104, diritto del lavoro, sussidi, offerte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Categorie protette e Ministero della Giustizia: come funziona l’assunzione
Il Ministero della Giustizia effettua, ai sensi di legge, le assunzioni di personale appartenente alle categorie protette per il tramite di pubbliche selezioni.
Le regole sono le stesse di quelle in relazione a qualsiasi tipo di concorso pubblico per categorie protette.
All’interno di un concorso per la selezione di personale per il Ministero della Giustizia, possono esserci dei posti destinati alle persone che sono iscritte a queste categorie, in base alla quota di riserva disponibile, che il Ministero deve andare a coprire.
Cerchiamo di capire quindi come si svolge un concorso pubblico destinato alla selezione delle categorie protette e Ministero della Giustizia.
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Quote di riserva al Ministero della Giustizia
L’articolo 3 della Legge 68/99 prevede che i datori di lavoro pubblici, così come quelli privati, sono tenuti ad avere alle loro dipendenze lavoratori invalidi nella seguente misura:
- 7% dei lavoratori occupati, se occupano più di 50 dipendenti;
- 2 lavoratori, se occupano da 36 a 50 dipendenti;
- 1 lavoratore, se occupano da 15 a 35 dipendenti.
Per attendere a quest’obbligo, anche il Ministero della Giustizia riserva la quota nei concorsi banditi per la ricerca del personale da assumere.
Tuttavia, le quote di riserva non si applicano ai concorsi per passaggio di categoria e/o avanzamento di carriera come ha stabilito la Corte Costituzionale con sentenza n. 190/2006.
Quali sono le categorie protette
Le persone con disabilità in età lavorativa (cioè che abbiano compiuto i 18 anni e che non abbiano raggiunto l’età pensionabile) e disoccupate, possono essere assunte presso i datori di lavoro pubblici purché appartenenti a una delle seguenti categorie previste dall’art. 1 della Legge n. 68/99:
- invalidi civili (persone affette da minorazioni fisiche, psichiche o sensoriali o portatrici di handicap intellettivo) con un riconoscimento di invalidità superiore al 45%;
- invalidi del lavoro (con un riconoscimento di invalidità INAIL superiore al 33%);
- non vedenti (persone colpite da cecità assoluta o che hanno un residuo visivo non superiore ad un decimo ad entrambi gli occhi);
- sordi (persone colpite da sordità alla nascita o prima dell’apprendimento della lingua parlata);
- invalidi di guerra, invalidi civili di guerra, invalidi per servizio (con minorazioni ascritte dalla I all’VIII categoria di cui alle tabelle annesse al Testo Unico in materia di pensioni di guerra).
Le persone appartenenti alle categorie protette, che risultano disoccupate e aspirano a una occupazione conforme alle proprie capacità lavorative, possono iscriversi in un apposito elenco tenuto dagli uffici competenti della propria Provincia (liste per il collocamento mirato).
Per ogni persona, l’ufficio preposto annota in una apposita scheda le capacità lavorative, le abilità, le competenze e le inclinazioni, nonché la natura e il grado della minorazione e analizza le caratteristiche dei posti da assegnare ai lavoratori disabili, favorendo l’incontro tra domanda e offerta di lavoro.
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Dove vengono pubblicati i concorsi per categorie protette e Ministero della Giustizia
I concorsi per categorie protette e Ministero della Giustizia sono pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale, IV serie speciale Concorsi ed esami, o sullo stesso sito di del Ministero della Giustizia e, eventualmente, altri siti specializzati.
Al momento (novembre 2023) non ci sono bandi disponibili per l’assunzione delle categorie protette presso il Ministero della Giustizia.
L’iscrizione alle categorie protette non dura per sempre. Ci sono momenti in cui scade e altri in cui viene sospesa per poi riprendere senza necessità di ripresentare domanda. Vediamo quindi quando scade l’iscrizione alle categorie protette e cosa fare.
Requisiti per partecipare come categoria protetta ai concorsi del Ministero della Giustizia
I concorsisti appartenenti alle categorie protette dovranno indicare nella domanda di partecipazione ai concorsi del Ministero della Giustizia, oltre ai requisiti necessari e obbligatori per tutti, ovvero:
- età non inferiore ai 18 anni;
- cittadinanza italiana o europea;
- godimento dei diritti civili e politici;
- non essere stato destituito, dispensato o licenziato da una pubblica amministrazione per persistente insufficiente rendimento;
- non avere riportato condanne penali e non avere procedimenti penali in corso;
- titolo (licenza media, diploma, laurea…);
anche:
- la categoria di appartenenza.
Salvi i requisiti di idoneità specifica per singole funzioni, sono abrogate le norme che richiedono il requisito della sana e robusta costituzione fisica nei bandi di concorso per il pubblico impiego (comma 3, art. 16 Legge 12 marzo 1999, n. 68).
Ovviamente è necessario prestare attenzione ai singoli requisiti richiesti per ogni concorso.
Inoltre, in base al tipo di posto disponibile, possono essere richiesti dei requisiti particolari.
Categorie protette e Banca d’Italia: scopri come funziona per l’assunzione delle categorie protette nella Banca d’Italia. Analizziamo le caratteristiche dei profili più ricercati e i requisiti per la partecipazione ai concorsi.
Diritto all’assistenza durante le prove di concorso
Anche nel corso dell’espletamento delle prove dei concorsi per categorie protette e Ministero della Giustizia, i concorsisti portatori di handicap che hanno bisogno di essere assistiti durante le prove scritte ne devono dare comunicazione all’ente banditore indicando l’ausilio necessario in relazione al proprio handicap e l’eventuale necessità di tempi più lunghi.
Le richieste vanno documentate allegando alla domanda di partecipazione un’apposita certificazione rilasciata dalla competente struttura sanitaria. In ogni caso, il bando informa sulla corretta procedura da seguire.
Il decreto legge n. 90/2014 (Decreto Semplificazioni) prevede anche che una persona con invalidità uguale o superiore all’80% non è tenuta a sostenere la prova preselettiva eventualmente prevista nel concorso pubblico.
Ecco un esempio di curriculum per categorie protette e quali sono le informazioni che devi inserire ai fini dell’assunzione nelle aziende con obbligo della quota di riserva.

Cosa bisogna allegare alla domanda di partecipazione al concorso
Il bando indica espressamente quali sono i documenti da allegare alla domanda di partecipazione. In via generale, nel caso specifico delle categorie protette, si richiede di allegare:
- certificazione rilasciata dalle competenti autorità con l’indicazione della tipologia e grado di invalidità, in originale oppure in copia semplice dichiarata conforme all’originale in proprio possesso;
- se richiesta espressamente, fotocopia non autenticata di idoneo documento di riconoscimento in corso di validità, ai sensi dell’art. 38 del D.P.R. n. 45/2000.
Profili più richiesti al Ministero della Giustizia
Se vuoi lavorare al Ministero della Giustizia, ci sono diverse opportunità in base al tuo livello di istruzione ed esperienza.
I profili più ricercati sono quelli degli operatori giudiziari da collocare nei vari tribunali, procure, corti d’appello ecc., a cui si accede con il diploma ma anche con la terza media.
Il Ministero della Giustizia pubblica poi concorsi per la ricerca di personale amministrativo o ausiliario, ma anche per la ricerca avvocati, giudici di pace e magistrati, dove è necessario il conseguimento della laurea, dell’abilitazione e dell’esperienza pregressa.
Ovviamente ti consigliamo sempre di leggere attentamente i bandi, in modo da capire se hai tutti i requisiti necessari per partecipare al concorso in quanto categoria protetta.
FAQ sulle categorie protette
Quali sono I vantaggi nei concorsi pubblici per persone disabili sono i seguenti:
- assistenza durante le prove del concorso;
- esonero dalla prova preselettiva;
- titoli di preferenza per le graduatorie;
- priorità nella scelta della sede e rifiuto del trasferimento.
Quali sono le categorie protette definite nell’articolo 1?
L’articolo 1 stabilisce una serie di categorie protette, che includono persone con disabilità, vittime di discriminazione, lavoratori con malattie croniche o invalidità, ex detenuti e molti altri. L’obiettivo principale è assicurare che queste persone abbiano pari opportunità di accesso al lavoro e siano tutelate da eventuali discriminazioni.
Cosa dice l’articolo 18 sulle categorie protette?
L’articolo 18 della legge italiana riguarda la tutela dei lavoratori e prevede specifiche garanzie per le categorie protette. In particolare, questo articolo sancisce che i datori di lavoro non possono licenziare un lavoratore protetto senza una giusta causa, offrendo così una maggiore sicurezza occupazionale a queste persone.
Quali sono le offerte di lavoro per le categorie protette?
Le offerte di lavoro per le categorie protette sono posizioni lavorative riservate esclusivamente a persone appartenenti a tali categorie. Queste offerte mirano a promuovere l’inclusione sociale e l’occupazione di individui che potrebbero incontrare maggiori difficoltà nel trovare lavoro a causa delle loro specifiche condizioni personali o di salute.
Quali sono gli svantaggi delle categorie protette?
Gli svantaggi delle categorie protette possono riguardare la percezione negativa da parte di alcuni datori di lavoro, che potrebbero essere riluttanti ad assumere persone con determinate caratteristiche personali o di salute. Questa situazione può portare a una maggiore difficoltà nel trovare lavoro per le persone appartenenti a queste categorie. Tuttavia, è importante sottolineare che gli svantaggi sono superabili e che esistono normative e programmi volti a favorire l’occupazione di queste persone e a garantire la loro piena integrazione nella società lavorativa.
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