In questo approfondimento vi parleremo di pensione da caregiver per un uomo: quali sono le opzioni a disposizione? (scopri le ultime notizie su Legge 104, invalidità civile, categorie protette, diritto del lavoro, sussidi, offerte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Pensione da caregiver per un uomo: quali possibilità?
Il caregiver familiare è colui che si prende cura di un congiunto con disabilità grave. Può essere il coniuge o un familiare entro il 2° grado di parentela.
Il nostro ordinamento consente ai caregiver di anticipare l’accesso alla pensione. Se per le donne sono a disposizione tre misure previdenziali (Ape Sociale, Quota 41 precoci e Opzione Donna), per gli uomini sono (ovviamente) accessibili solo le prime due tipologie di pensione.
La Legge di bilancio 2024 ha confermato tutte e tre le misure. Se Ape Sociale e Quota 41 precoci non subiranno modifiche, cambia il requisito anagrafico per accedere a Opzione Donna (invariata la platea di beneficiarie e l’anzianità contributiva minima, 35 anni): 61 anni di età per le donne senza figli, 60 anni di età per le donne con un figlio, 59 anni di età per le donne con due o più figli.
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Ape Sociale per caregiver: requisiti
La pensione per caregiver per un uomo più conosciuta è l’Ape Sociale. Introdotta dalla Legge di bilancio del 2017 (articolo 1, comma 179 della legge numero 232 del 2016), l’Ape Sociale si rivolge ad alcune categorie di lavoratori, accompagnandoli fino al compimento dell’età pensionabile.
La prestazione è rivolta, tra gli altri, ai caregiver che, da almeno 6 mesi, assistono il coniuge o un familiare entro il 2° grado di parentela, gravemente disabile. Le altre categorie tutelate sono: disoccupati, invalidi con un grado di invalidità pari o superiore al 74% e lavoratori gravosi.
Con l’Ape Sociale, l’accesso alla pensione per i caregiver è anticipato di 4 anni (a 63 anni), con almeno 30 anni di contributi versati.
Gli altri requisiti sono:
- essere iscritti presso l’AGO (l’Assicurazione Generale Obbligatoria dei lavoratori dipendenti);
- oppure essere iscritti ai fondi esclusivi o sostitutivi dell’AGO;
- oppure essere iscritti presso le gestioni speciali dei lavoratori autonomi;
- oppure essere iscritti presso la gestione separata dell’INPS.
- aver cessato l’attività lavorativa;
- essere residenti in Italia;
- essere privi di una pensione diretta in Italia o all’estero.
Come e quando presentare domanda per l’Ape Sociale?
La legge prevede tre scadenze per la presentazione della domanda preliminare per l’Ape Sociale:
- 31 marzo;
- 15 luglio;
- 30 novembre.
Le domande presentate oltre la data del 15 luglio ed entro il 30 novembre saranno prese in considerazione soltanto se sono disponibili risorse finanziarie.
Quanto si prende di pensione con l’Ape Sociale?
Ogni mese, per 12 mensilità (non è prevista la tredicesima e neppure la quattordicesima), l’INPS eroga un assegno al pensionato caregiver con l’Ape Sociale, fino al compimento dell’età pensionabile.
L’importo dell’assegno si calcola sui contributi versati dal lavoratore, fino alla domanda per la prestazione, ma in ogni caso non può essere superiore a 1.500 euro lordi al mese.
Prendiamo come esempio un lavoratore di 63 anni, con 30 anni di contributi, caregiver del coniuge disabile grave da più di 6 mesi, con una retribuzione lorda annua di 25.000 euro.
Il suo assegno si calcolerà con il sistema misto, avendo sicuramente versato contributi prima del 1996.
Avremo bisogno di individuare due quote: la prima si calcola col sistema retributivo, moltiplicando l’aliquota di computo (2%) per gli anni di contributi versati sino al 31 dicembre 1995 (ad esempio 10) e il risultato (20%) si moltiplica per le retribuzioni degli ultimi anni lavorati. La prima quota potrebbe avere un valore di 5.400 euro.
Per la seconda quota applicheremo le regole del contributivo. Individueremo l’importo del montante contributivo, moltiplicando il 33% della quota di contributi versata ogni anno per l’importo della retribuzione. Il 33% di 25.000 euro è 8.250 euro, per 20 anni di contributi, ci dà come risultato 165.000 euro, l’importo del montante contributivo.
Su questo valore inciderà il coefficiente di trasformazione, che a 63 anni è del 5,028%, che ci restituirà un valore di 8.296 euro, l’importo della seconda quota. Sommando le due quote (5.400 euro e 8.296 euro) avremo l’importo lordo di un anno di pensione, 13.696 euro, circa 1.053 euro lordi al mese (dunque sotto il limite di 1.500 euro lordi mensili previsti dalla legge).
Con una retribuzione di 30.000 euro, confermando gli stessi requisiti, avremo una pensione lorda mensile di 1.228 euro. Con una retribuzione di 40.000 euro annui, avremo una pensione lorda mensile di 1.636 euro, quindi oltre il limite massimo di 1.500 euro lordi al mese. Significa che, fino all’età pensionabile, il lavoratore caregiver perderà circa 136 euro lordi al mese di pensione.
Quota 41 precoci per caregiver: requisiti
L’alternativa all’Ape Sociale, per un lavoratore caregiver, è Quota 41 per lavoratori precoci.
Questa pensione è una deroga alla pensione anticipata della legge Fornero e consente di anticipare l’uscita di un anno e 10 mesi (10 mesi per le donne), senza limiti anagrafici, a patto che siano stati versati almeno 41 anni di contributi, di cui almeno uno prima di aver compiuto 19 anni di età.
La misura non è accessibile a tutte le categorie di lavoratori, ma soltanto ai caregiver (che da almeno 6 mesi assistono il coniuge o un familiare entro il 2° grado, con disabilità grave), agli invalidi civili (dal 74% di invalidità a salire), i lavoratori gravosi, i lavoratori impiegati in mansioni usuranti e i disoccupati.
Volendo fare un esempio di importo di una pensione con Quota 41 precoci, prenderemo come riferimento un lavoratore caregiver di 62 anni, con 41 anni di contributi versati (uno prima dei 19 anni di età) e una retribuzione lorda annua di 28.000 euro.
Calcoleremo la sua pensione con il sistema misto, avendo sicuramente maturato contributi prima del 1996 (ad esempio, 14 anni fino al 1995 e 27 anni dal 1996 ad oggi). Con le regole applicate in precedenza, avremo una pensione lorda annua di 20.580 euro, circa 1.584 euro lordi al mese, intorno ai 1.100 euro netti al mese.
Con una retribuzione di 25.000 euro, avremo una pensione di circa 18.155 euro lordi l’anno, intorno ai 1.400 euro lordi al mese, circa 1.000 euro netti al mese.

Faq sulle pensioni per caregiver uomini
Quando presentare domanda per Quota 41 precoci?
La domanda di riconoscimento delle condizioni che danno accesso alla pensione precoci caregiver va presentata entro il 1° marzo dell’anno in corso. Chi non rispetta questa tempistica, può sempre presentare domanda, non oltre il 30 novembre, ma la pratica verrà soddisfatta solo in presenza della copertura finanziaria necessaria. Il diritto alla decorrenza della pensione si perfeziona 3 mesi dopo la maturazione dei requisiti (messaggio INPS del 16 aprile 2019, numero 1551).
Si può lavorare con Quota 41 precoci?
Chi accede a Quota 41 precoci (o pensione precoci caregiver) non può svolgere alcuna attività lavorativa da dipendente o da autonomo, per un periodo di tempo che intercorre dagli anni di contributi versati (41 anni) e il soddisfacimento del requisito contributivo previsto per la pensione anticipata (42 anni e 10 mesi per gli uomini; 41 anni e 10 mesi per le donne). Dunque, chi va in pensione con Quota 41 può riprendere a lavorare solo dopo un anno e 10 mesi (per gli uomini) o 10 mesi (per le donne).
Ci sono agevolazioni per le donne caregiver con l’Ape Sociale?
Sì, per le donne caregiver, la legge prevede uno sconto contributivo di uno o due anni, a seconda dei figli avuti. Sarà possibile l’accesso all’Ape Sociale con 29 anni di contributi alla caregiver che ha avuto un figlio e con 28 anni di contributi alla caregiver che ha avuto 2 o più figli.
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