Bonus badanti, cos’è il click day del 4 dicembre

Bonus badanti, cos'è il click day del 4 dicembre,come funziona e per chi.L’iniziativa è stata prevista dal Decreto flussi triennale 2023-2025 emanato dal DPCM del 27 settembre 2023.
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11/12/23

Bonus badanti, c’è il click day del 4 dicembre per le badanti e le altre collaboratrici domestiche. L’iniziativa è legata al Decreto flussi triennale 2023-2025 emanato dal DPCM del 27 settembre 2023. Vediamo come funziona e per chi. (scopri le ultime notizie su Invalidità e Legge 104, categorie protette, diritto del lavoro, sussidi, offerte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Bonus badanti e click day: 13 anni di attesa

Il click day per il Bonus badanti, previsto per il 4 dicembre, è il culmine di un percorso iniziato oltre un decennio fa. Dopo 13 anni di attesa, questo momento rappresenta una prima svolta significativa per molte famiglie.

Il cammino verso il click day

Questo percorso è iniziato nel 2010, quando è emersa la necessità di una politica più strutturata per il sostegno alle famiglie che hanno bisogno di assistenza domestica. La richiesta di badanti è cresciuta costantemente, mettendo in evidenza la carenza di personale qualificato. Il Decreto flussi triennale 2023-2025, annunciato con il DPCM del 27 settembre 2023, ha finalmente fissato una data per il click day, dando speranze a molte famiglie. Ti ricordiamo che con il decreto flussi puoi anche mettere in regola una badante senza permesso di soggiorno.

La questioni delle quote

Una delle questioni più dibattute riguarda il numero di ingressi autorizzati. Il governo ha stabilito una quota di circa 9.500 posti per l’intero settore del lavoro domestico. Ovvero: badanti e colf. Secondo le associazioni di categoria si tratta di un numero troppo eseguo: la domanda effettiva supererebbe i 23.000 posti all’anno.

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Il ruolo delle associazioni

Sono questi i passaggi fondamentali per i datori di lavoro che intendono partecipare al click day:

  1. Controllo dei requisiti: verificare di soddisfare i criteri stabiliti dal decreto.
  2. Preparazione della documentazione: raccogliere tutti i documenti richiesti.
  3. Registrazione al portale: iscriversi sul sito del ministero per poter inviare la domanda.
  4. Invio tempestivo della domanda: essere pronti a inviare la domanda non appena si apre la finestra del click day.

Cosa è stato disposto nella gazzetta ufficiale

Il Decreto Flussi Triennale 2023-2025, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 231 del 3 ottobre 2023, ha introdotto regolamenti fondamentali per l’ingresso di lavoratori stranieri in Italia, in particolare nel settore domestico, che comprende badanti e collaboratori domestici. Il decreto, emanato con il DPCM del 27 settembre 2023, si basa sull‘articolo 1 del DL n. 20 del 2023, convertito nella legge n. 50 del 2023. Ecco alcuni dettagli chiave:

Assegnazione dei flussi d’ingresso

Il DPCM stabilisce specifici numeri per l’ingresso di lavoratori stranieri in Italia per il triennio 2023-2025:

  • Per l’anno 2023: autorizzazione all’ingresso di 136.000 lavoratori stranieri.
  • Per l’anno 2024: incremento a 151.000 lavoratori stranieri.
  • Per l’anno 2025: ulteriore aumento a 165.000 lavoratori stranieri.

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Quota per colf e badanti

Sono state ovviamente riattivate anche le quote riservate in modo specifico a colf e badanti. Questa quota. come accennato nei paragrafi precedenti, è stata fissata a 9.500 posti per ogni anno del triennio. Significa che per tutto il periodo 2023-2025, un totale di 28.500 posti sarà dedicato a questo settore.

Ti ricordiamo che per sostenere i costi delle badanti ci sono anche degli incentivi regionali.

Istanze di nulla osta e date importanti

Per regolare il processo di ingresso, il decreto stabilisce date e modalità specifiche per la presentazione delle istanze di nulla osta:

  • 2 dicembre 2023, dalle ore 09:00: apertura per i lavoratori stranieri provenienti da paesi con accordi specifici con l’Italia.
  • 4 dicembre 2023, dalle ore 09:00: data del “Click Day” per i cittadini di paesi che concluderanno accordi con l’Italia nel triennio, apolidi, colf, badanti e conversioni.
  • 12 dicembre 2023, dalle ore 09:00: apertura per i lavoratori stagionali.

È importante notare che le domande possono essere inviate fino al 31 dicembre 2023, ma data la limitatezza dei posti disponibili, si prevede un’esaurimento rapido delle disponibilità.

Cooperazione internazionale

Il DPCM elenca specifici paesi che hanno accordi di cooperazione con l’Italia, tra cui Albania, Algeria, Bangladesh, Bosnia-Erzegovina, Costa d’Avorio, Egitto, El Salvador, Etiopia, Filippine, Gambia, Georgia, Ghana, Giappone, Giordania, Guatemala, India, Kirghizistan, Kosovo, Mali, Marocco, Mauritius, Moldova, Montenegro, Niger, Nigeria, Pakistan, Perù, Repubblica di Macedonia del Nord, Senegal, Serbia, Sri Lanka, Sudan, Tunisia, Ucraina.

Colf e badanti: click day del 4 dicembre – Cosa cambia

Ci sono alcuni cambiamenti significativi che interessano sia i lavoratori che i datori di lavoro in questo ambito.

Cambiamenti principali

  1. Verifica della disponibilità locale: prima di assumere lavoratori extracomunitari, i datori di lavoro devono verificare l’indisponibilità di personale già presente in Italia e disposto a svolgere mansioni di colf, badanti o babysitter. Questo processo può richiedere fino a 20 giorni lavorativi per ottenere una risposta.
  2. Procedure semplificate: il processo per la richiesta e l’assunzione di lavoratori non comunitari è stato semplificato e reso più efficiente, grazie all’introduzione del click day e alla digitalizzazione di alcune fasi della procedura.
  3. Maggiore accessibilità: il decreto ha lo scopo di rendere più accessibile l’ingresso nel mercato del lavoro italiano per badanti e colf extracomunitarie, in risposta alla crescente domanda in questo settore.

I documenti necessari

Per partecipare al click day e per l’assunzione di lavoratori domestici, i datori di lavoro devono essere in possesso di alcuni documenti fondamentali.

Lista dei documenti

  • Asseverazione della certificazione: questo documento, che può essere rilasciato da professionisti abilitati o associazioni datoriali (come Assindatcolf), attesta sia le condizioni reddituali del datore di lavoro che le condizioni contrattuali offerte al lavoratore.
  • Certificato di non disponibilità di lavoratori locali: un certificato che dimostra l’avvenuta ricerca, senza successo, di personale già presente in Italia per le mansioni di colf o badante.
  • Prova del reddito del datore di lavoro: documentazione che attesti il reddito imponibile del datore di lavoro, che deve essere conforme ai limiti stabiliti dal decreto.
  • Contratto di lavoro: un contratto che specifichi i termini di assunzione, che possono essere a tempo determinato o indeterminato, e che rispetti i requisiti minimi di orario e retribuzione stabiliti dal decreto.

Note aggiuntive

  • Orario di lavoro: l’orario di lavoro non può essere inferiore a 20 ore settimanali.
  • Retribuzione minima: la paga mensile non può essere inferiore all’importo dell’assegno sociale, attualmente fissato a 503,27 euro.

Verifica della condizione economica

Il processo inizia con la verifica della condizione economica del datore di lavoro. Gli step sono:

  • Per un singolo datore di lavoro, il reddito imponibile non deve essere inferiore a 20.000 euro.
  • Se il nucleo familiare è composto da più persone, il limite sale a 27.000 euro.
  • Se il datore di lavoro è non autosufficiente e richiede assistenza personale, il requisito del reddito non è applicabile.

Indisponibilità di lavoratori sul territorio

Successivamente, si deve dimostrare l’indisponibilità di lavoratori sul territorio per le mansioni richieste. Questa fase può richiedere fino a 20 giorni lavorativi.

Asseverazione della certificazione

L’ultimo passo è l’asseverazione della certificazione da parte di professionisti abilitati o associazioni datoriali. Questo documento riguarda sia le condizioni reddituali del datore di lavoro che le condizioni contrattuali per il lavoratore.

Questa procedura dettagliata garantisce che il processo di richiesta del nulla osta per il bonus badanti sia eseguito correttamente, assicurando sia al datore di lavoro che al lavoratore domestico una situazione conforme alle normative vigenti.

Come prepararsi al click day del 4 Dicembre

Prepararsi per il click day richiede alcuni passaggi chiave da completare entro tempi ristretti:

  1. Verifica al centro per l’impiego: primo passo è la verifica della disponibilità di altri lavoratori per il ruolo offerto. È consigliato procedere tempestivamente, poiché ottenere una risposta può richiedere fino a 20 giorni lavorativi.
  2. Procedura di asseverazione:
    • Deve essere effettuata da professionisti abilitati o associazioni di categoria come Assindatcolf.
    • L’asseverazione conferma sia la certificazione del centro per l’impiego sia il soddisfacimento dei requisiti di reddito da parte del datore di lavoro.
  3. Compilazione della domanda sul Portale servizi:
    • Accedere al Portale servizi del ministero dell’Interno (richiede SPID o CIE.
    • Compilare e salvare la domanda precompilata con i dati mancanti entro il 26 novembre.
    • Il giorno del click day, inviare rapidamente la domanda già preparata.
    • Il portale è disponibile dalle 8 alle 20.
Bonus badanti, cos'è il click day del 4 dicembre
Nell’immagine una badante si occupa di un anziano.

FAQ (domande e risposte)

Cos’è il “Bonus badanti” e quando si terrà il click day?

Il “Bonus badanti” è un’iniziativa legata al Decreto flussi triennale 2023-2025, finalizzata a facilitare l’assunzione di badanti e altre collaboratrici domestiche in Italia. Il click day, una giornata dedicata all’invio delle istanze di nulla osta per il lavoro domestico, si terrà il prossimo 4 dicembre. Questo evento è particolarmente atteso, segnando la fine di un periodo di attesa di quasi 11 anni per molte famiglie che desiderano assumere colf e badanti.

Qual è l’obiettivo del Decreto flussi triennale 2023-2025?

L’obiettivo del Decreto flussi triennale 2023-2025, emanato con un DPCM il 27 settembre 2023, è di regolamentare e facilitare l’ingresso in Italia di lavoratori stranieri per lo svolgimento di lavoro subordinato nel periodo compreso tra il 2023 e il 2025. Tra le novità introdotte vi è la riattivazione di quote specifiche riservate a colf e badanti, come parte di un ampio piano di ingresso di lavoratori stranieri nel paese.

Quanti posti sono riservati a colf e badanti nel triennio?

Per il triennio 2023-2025, sono stati riservati 9.500 posti ogni anno specificamente per colf e badanti. Questo numero fa parte di un più ampio contingente di lavoratori stranieri autorizzati ad entrare in Italia per lavoro subordinato.

Quando devono essere presentate le istanze di nulla osta?

Le istanze di nulla osta per i lavoratori stranieri, inclusi colf e badanti, devono essere presentate in date diverse a seconda della categoria. Per i lavoratori provenienti da paesi con accordi specifici, la presentazione inizia il 2 dicembre dalle 09:00. Il 4 dicembre dalle 09:00 è la data prevista per i cittadini di paesi che stipuleranno accordi nel triennio, per gli apolidi, e per colf e badanti. Infine, il 12 dicembre dalle 09:00, si aprirà la presentazione per i lavoratori stagionali. Le domande possono essere inviate fino al 31 dicembre 2023.

Quali sono i requisiti di reddito per i datori di lavoro di badanti?

I requisiti di reddito per i datori di lavoro di badanti dipendono dalla loro situazione familiare. Se il datore di lavoro è una persona singola, il reddito imponibile non deve essere inferiore a 20.000 euro. Nel caso di un nucleo familiare con più membri, il limite minimo del reddito imponibile sale a 27.000 euro. Tuttavia, se il datore di lavoro è una persona non autosufficiente che richiede assistenza per sé stesso, il requisito del reddito non si applica.

Quale è la durata minima e la paga minima per lavoro domestico?

La durata minima del lavoro domestico, sia esso a tempo determinato o indeterminato, non può essere inferiore a 20 ore settimanali. Per quanto riguarda la paga minima, la retribuzione mensile per i lavoratori domestici non può essere inferiore all’importo dell’assegno sociale, che ammonta a 503,27 euro.

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