Cos’è il bonus assistenti familiari e dove è attivo

Il bonus assistenti familiari è un aiuto concreto alle persone che hanno la necessità di assumere una badante. Non si tratta di una misura nazionale, è in vigore in Lombardia, ma altre regioni si sono attivate e mettono a disposizione dei cittadini degli aiuti dello stesso tipo. Vediamo di cosa si tratta, quali sono i requisiti e come presentare la domanda (il bonus è stato da poco rifinanziato).
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10/12/23

Il bonus assistenti familiari è un aiuto concreto a chi deve assumere una badante per garantire l’assistenza. Una iniziativa importante, ma che purtroppo non è estesa su tutto il territorio nazionale. Per ora è stata adottata solo in Lombardia e rifinanziata anche per il prossimo anno con un fondo di due milioni. Sulla stessa linea si sono mosse anche altre regioni. Vediamo come funziona. (scopri le ultime notizie su Legge 104, invalidità civile, categorie protette, diritto del lavoro, sussidi, offerte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Il rifinanziamento della misura

Il rifinanziamento del bonus assistenti familiari in Lombardia, deciso da pochi giorni, rappresenta un chiaro segnale dell’importanza che riveste questa iniziativa. Nel dettaglio, la somma stanziata è di due milioni di euro. Ma cosa significa per chi vive in Lombardia?

Per una informazioni più dettagliata ti ricordo nel 2024 quanto costa assumere una badante.

Una decisione ponderata

La Giunta di Regione Lombardia, sulla base della proposta dell’assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità, Elena Lucchini, ha ritenuto opportuno destinare questi fondi al ‘Bonus Assistenti familiari’, ma non solo. Una parte servirà anche per l’implementazione di registri e sportelli.

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Questo rifinanziamento serve a garantire che chi ha bisogno di questo aiuto possa continuare a riceverlo. Infatti, i numeri parlano chiaro: oltre 600 persone hanno richiesto il contributo nell’arco di pochi mesi e l’apertura di sportelli e registri è stata avviata in quasi tutti gli Ambiti territoriali della regione.

Questi sono invece i prezzi di una badante notturna.

Un’azione collettiva

Una delle cose che merita di essere evidenziata è l’approccio collaborativo dietro a tutto questo. Grazie al coinvolgimento degli enti del terzo settore, delle organizzazioni sindacali e dei loro enti di patronato, è stato possibile attivare e gestire efficacemente queste risorse. Una vera azione collettiva a favore della comunità.

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Aiuto alle famiglie e contrasto al lavoro nero

Le parole dell’assessore Lucchini ci danno una chiara indicazione dell’importanza di questa misura. Non si tratta solo di un aiuto economico: si tratta di garantire un servizio sempre più necessario per i cittadini.

Le sfide delle famiglie

Molte famiglie non riescono a trovare una figura di caregiver all’interno del proprio nucleo familiare. Questo può portare a situazioni complesse e difficili da gestire, specie quando si tratta di assistere persone fragili o anziane. Il supporto a domicilio diventa essenziale, ma non sempre è semplice da ottenere. Ecco dove entra in gioco il bonus: facilitando l’incontro tra chi ha bisogno e chi offre servizi di cura a domicilio.

Valorizzare chi assiste

Ma l’obiettivo non è solo quello di aiutare le famiglie. È anche quello di valorizzare e sostenere il lavoro di chi si occupa di assistenza e cura. Queste persone svolgono un ruolo cruciale nella società. Grazie al bonus, il loro lavoro viene riconosciuto e sostenuto.

Contrasto al lavoro nero

Una delle altre grandi sfide in questo settore è il lavoro nero. Spesso, per ragioni soprattutto di tipo economico, le famiglie decidono di non regolarizzare le figure di assistenza. Questo comporta rischi sia per chi presta il servizio sia per chi lo riceve. Con il bonus, si vuole anche spingere verso una maggior regolarizzazione e un riconoscimento formale di questi lavoratori essenziali.

Prima di proseguire c’è da aggiungere che qualche misura simile è stata promossa anche da altre Regioni, in particolare la Liguria (bonus badanti e baby sitter), Emilia Romagna (contributo aggiuntivo per le persone anziane), Campania (Bonus una tantum caregiver), Sardegna (sostegno alla non autosufficienza) e così via.

Ma torniamo al bonus assistenti familiari della Lombardia. 

Come saranno ripartite le risorse?

La gestione delle risorse previste per il bonus assistenti familiari 2023 in Lombardia è già stata definita e punta a massimizzare l’efficacia di ogni euro investito.

Ripartizione e utilizzo dei fondi

È prevista la possibilità di utilizzare i residui delle assegnazioni dei precedenti anni, sia per il bonus assistenti familiari sia per l’implementazione di nuovi registri e sportelli. Questa scelta mostra l’intento di non sprecare risorse già stanziate e non utilizzate.

La responsabilità del monitoraggio dell’utilizzo delle risorse è demandata alle Ats. Questo sistema decentralizzato garantisce che ci sia una supervisione capillare e attenta, per assicurarsi che i fondi vengano utilizzati nel miglior modo possibile.

Che cos’è il bonus assistente familiare regione Lombardia?

Oltre alla definizione generale del bonus, vediamo nello specifico le caratteristiche del bonus assistenti familiari della regione Lombardia.

Un incentivo economico

In pratica, questo bonus è un incentivo economico. Ha l’obiettivo di sostenere economicamente coloro che assumono un collaboratore domestico per assistere una persona cara. Questa figura professionale potrebbe essere una badante, un’infermiera o qualsiasi altra figura che offra assistenza.

Chi può beneficiarne?

Il bonus ha una sua flessibilità. Non è necessario che la persona assistita sia anche quella che stipula il contratto con l’assistente. Può essere un familiare, convivente o meno, o persino figure legali come un amministratore di sostegno o un tutore.

Ma c’è una chiarimento importante da fare: indipendentemente da chi stipula il contratto, il destinatario del beneficio è sempre l’intestatario del contratto. E per poter fare domanda per il bonus, è indispensabile presentare il proprio ISEE.

Questo sistema garantisce che l’aiuto economico vada a chi effettivamente ha la responsabilità legale e finanziaria dell’assistente, garantendo al contempo che vengano rispettati criteri economici equi nella distribuzione dei fondi.

I requisiti

Per avere diritto al bonus assistenti familiari, è fondamentale soddisfare determinati requisiti. Per ottenere questo beneficio, devi assicurarti che:

  • Il tuo ISEE non superi i 35.000€. Se il valore dell’ISEE è al di sotto o esattamente 25.000,00€, il contributo stimato sarà di circa 2.400,00 euro. Se, invece, l’ISEE oscilla tra 25.000€ e 35.000€, l’ammontare del contributo previsto si aggirerà intorno ai 2.000€.
  • Sia presente un contratto di lavoro regolare con un assistente familiare che sia registrato in almeno uno dei registri territoriali presso gli Ambiti Territoriali, seguendo le direttive dell’art.7 della l.r. 15/2015. Questo vale per ogni assistente coinvolto nella cura.
  • Sia il datore di lavoro che l’assistente familiare abbiano una residenza stabilita in Lombardia da almeno cinque anni.
  • Vengano forniti documenti che giustificano le spese sostenute, come ad esempio la busta paga.
  • Alla richiesta, sia allegata la lettera di incarico rilasciata da un eventuale Ente di settore, nel caso in cui il contratto sia stato stipulato tramite tale ente. È importante evidenziare che l’importo del bonus non potrà eccedere l’ammontare massimo stabilito dal bando relativo alla fascia ISEE. Se le spese documentate sono inferiori all’importo previsto dal bando, il bonus sarà determinato sul 60% delle spese effettive.

Incompatibilità con altri bonus

Uno degli aspetti cruciali da tenere in considerazione riguarda le incompatibilità di questo bonus con altre misure di sostegno:

  • Misure B1 e B2 del FNA: chi beneficia di queste misure non potrà accedere al bonus assistenti familiari. Queste iniziative, infatti, si sovrappongono in termini di finalità e, dunque, ottenere entrambi i bonus sarebbe ridondante.
  • Fondo nazionale per la non autosufficienza (FNA): in caso di assegnazione di fondi da parte del FNA, ma senza essere effettivamente presi in carico a causa di limitazioni economiche, il beneficiario potrà, invece, fare richiesta per il bonus assistenti familiari.

Come fare domanda per il bonus assistenti familiari regione Lombardia

Il procedimento di domanda è stato semplificato il più possibile, ma è fondamentale seguirlo passo dopo passo:

  1. Accesso al portale: la domanda va presentata esclusivamente in modalità telematica attraverso il sito dei bandi della Regione Lombardia.
  2. Metodi di accesso: puoi accedere al portale attraverso:
    • SPID: un sistema di identificazione digitale che permette di accedere a tutti i servizi della Pubblica Amministrazione.
    • CNS/CRS e PIN: strumenti di identificazione e autenticazione forniti dalle regioni.
    • CIE: la Carta d’Identità Elettronica.
  3. Documentazione: insieme alla domanda, sarà necessario allegare tutta la documentazione attestante il diritto al bonus, come i contratti di lavoro e gli ISEE.

Iscrizione al registro territoriale degli assistenti familiari

L’iscrizione al registro è un passaggio fondamentale per chi svolge il lavoro di assistente familiare:

  • Requisiti di base: gli assistenti familiari devono avere almeno 18 anni, una residenza stabile in Lombardia, e per i cittadini extracomunitari, un titolo di soggiorno valido.
  • Formazione e competenze: l’assistente deve dimostrare una formazione adeguata o una significativa esperienza lavorativa nel settore. Ciò può avvenire attraverso diplomi, attestati di formazione, o la presentazione di contratti di lavoro precedenti nel campo dell’assistenza.
  • Disponibilità al lavoro: coloro che non sono attualmente impiegati, ma intendono svolgere il lavoro di assistente familiare, devono dichiarare la loro immediata disponibilità al lavoro.
  • Iscrizione multipla: un’assistente familiare può scegliere di iscriversi in più registri territoriali, aumentando così le proprie opportunità di lavoro.
  • Manutenzione dell’iscrizione: una volta iscritti, gli assistenti familiari devono attestare annualmente il mantenimento dei requisiti richiesti per restare nel registro.
Cos’è il bonus assistenti familiari e dove è attivo
Nella foto una assistente familiare assiste una persona anziana.

FAQ (domande e risposte)

Cos’è il “bonus assistenti familiari”?

Il “bonus assistenti familiari” è un incentivo economico promosso dalla Regione Lombardia per sostenere coloro che decidono di assumere un assistente familiare, comunemente chiamato “badante”, per prendersi cura di un parente. Tale bonus è destinato sia a familiari che intendono assumere un assistente, sia a persone fragili in necessità di assistenza.

In quali regioni è disponibile il bonus?

Il “bonus assistenti familiari” è stato adottato principalmente dalla Regione Lombardia. Tuttavia, esistono iniziative simili in altre Regioni, come Liguria (bonus badanti e baby sitter), Emilia Romagna (contributo aggiuntivo per le persone anziane), Campania (Bonus una tantum caregiver), e Sardegna (sostegno alla non autosufficienza).

Quanto finanziamento ha ricevuto il bonus in Lombardia?

Il bonus assistenti familiari in Lombardia ha ricevuto un rifinanziamento di 2 milioni di euro, come deliberato dalla Giunta di Regione Lombardia.

Quali sono i requisiti ISEE per accedere al bonus?

Per accedere al bonus assistenti familiari, l’intestatario del contratto, che può variare tra l’assistito, un familiare, un amministratore di sostegno o un tutore, deve presentare il proprio ISEE. Se l’ISEE è:

  • Minore o uguale a 25.000,00€, il contributo sarà di circa 2.400,00 euro.
  • Tra 25.000€ e 35.000€, il contributo sarà di circa 2.000€.

Come si presenta domanda per il bonus in Lombardia?

Per richiedere il “bonus assistenti familiari” nella Regione Lombardia, bisogna presentare una domanda in modalità telematica attraverso il sito dei bandi della regione. Per accedere e procedere con la domanda, è possibile utilizzare:

  • SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale)
  • CNS (Carta Nazionale dei Servizi)/CRS (Carta Regionale dei Servizi) e PIN
  • CIE (Carta d’Identità Elettronica)

Cosa serve per l’iscrizione al registro degli assistenti familiari?

Per l’iscrizione al registro territoriale degli assistenti familiari, è essenziale che l’assistente:

  • Abbia compiuto 18 anni
  • Sia iscritto anagraficamente al Comune di residenza
  • Possegga un titolo di soggiorno valido per i cittadini extracomunitari
  • Dimostri una certa formazione o esperienza nel settore
  • Per i cittadini stranieri, dimostri di avere una conoscenza adeguata della lingua italiana
  • Presenti un’autocertificazione sull’assenza di condanne penali o procedimenti penali in corso
  • Fornisca ulteriori documenti, come titoli di studio, attestati di formazione o certificazioni di esperienza lavorativa nel campo dell’assistenza

L’assistente, una volta iscritto, deve confermare annualmente il possesso dei requisiti per mantenere la propria iscrizione.

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