Per la sezione “Storie” di invaliditaediritti.it, abbiamo ascoltato Berardino Lo Chiatto, atleta con più presenze nella nazionale italiana di Para-Badminton (categoria SS6, per paratleti di bassa statura) e prestazioni da protagonista in numerosi eventi internazionali.
Il Badminton prevede che due o quattro giocatori, nel caso del doppio, si lancino un oggetto chiamato “volano”, colpendolo con una racchetta. Il punto viene conquistato da chi riesce a far cadere il volano nel campo dell’avversario. La partita è suddivisa in porzioni di match, detti giochi, ognuno da 21 punti.
Il Para Badminton è stato ufficialmente riconosciuto dal CIP (Comitato Italiano Paralimpico) nell’Aprile del 2016, dopo una forte attività di promozione svolta dalla FIBa (Federazione Italiana Badminton).

L’incontro col Badminton paralimpico
“La mia esperienza con questo sport – racconta Berardino – è iniziata grazie all’incontro con il professore Costantino Maietta. Ero al Coni di Avellino. Erano state invitate altre persone, poi sono stato l’unico a ritornare”.
Impossibile allora pensare che, appena qualche mese dopo, Lo Chiatto avrebbe partecipato a tornei internazionali, arrivando a giocarsi i traguardi più prestigiosi della categoria come il mondiale a Basilea.
Berardino ha subito trovato stimolante questa sfida. Si trattava di un’altra opportunità per misurarsi con sé stesso, attraverso la competizione con l’avversario, gli allenamenti e la sinergia nata con l’allenatore.
(Nel video di seguito vengono mostrate le categorie principali del Para-Badminton).
Oltre il badminton, il gusto per la sfida
“Io – racconta Lo Chiatto – parto sempre dall’importanza di mettersi in discussione. Di tentare, partendo da quello che hai e poi imparando strada facendo”.
Un approccio che va oltre il campo da gioco. Berardino Lo Chiatto, infatti, è attivo per la promozione del territorio e l’integrazione delle persone con disabilità, con numerosi enti fra i quali l’Associazione Arcobaleno per i diversamente abili e l’Associazione Unitalsi (Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali) con sede a Grottaminarda (Avellino) e il Centro Volontari della Sofferenza di Ariano Irpino (Avellino).
Un’attività che lo porta, spesso, a confrontarsi con sfide quotidiane. Dalla logistica per l’organizzazione di una pizza fino a una gita di gruppo al mare.
“Il primo passo quando viaggiamo con le associazioni – spiega – è quello di assicurarsi che i posti dove si va non abbiano barriere architettoniche, per consentire a tutti i partecipanti di godersi a pieno il momento in compagnia. Sembra una banalità, eppure, da Roma in giù, spesso, sembra di affrontare un deserto. Grazie agli eventi internazionali ho avuto l’opportunità di confrontarmi con diverse realtà e notare come, altrove, il concetto di integrazione sia molto più radicato”.
Costruendo i giusti contesti, in primo luogo location adeguate, infatti, si stimola l’aggregazione che, nel caso dello sport, viene alimentata da valori fondamentali quali la cooperazione, il rispetto dell’altro e l’impegno per migliorare sempre.

Fino al mondiale di Para-Badminton
Rappresentare l’Italia, ci spiega Lo Chiatto, è qualcosa di veramente unico.
“Il mondiale di Basilea – chiarisce – è stata un’emozione fortissima. Indossare la maglia della nazionale ti dà una carica incredibile, vedere tutte quelle persone che ti sostengono e urlano il tuo nome. Poi è stato molto bello vedere in panchina il mio allenatore, Costantino, anche lui veramente emozionato. Sentivo di dovergli restituire qualcosa per avermi dato fiducia, per l’amore che mi ha trasmesso per questo sport”.
La coppia di doppio, formata con l’atleta australiano Luke Missen, è entrata fra le migliori otto del mondo. Così, come altre gioie ha regalato la collaborazione con l’egiziano Sayed, con il quale Lo Chiatto ha conquistato un bronzo nelle gare dell’Uganda Para-badminton Tournament.
In entrambe le occasioni, la lingua non è stata un ostacolo.
“In campo – spiega – ti capisci. Basta qualche allenamento e senti subito se sei in sintonia con il tuo compagno di squadra. Anche in questo caso, l’importante è dare il massimo e vedere poi dove si arriva”.
Una caratteristica molto apprezzata dai compagni di squadra dello sportivo italiano è l’astuzia che permette, spesso, di spiazzare l’avversario sorprendendolo in contro-tempo.
Mettersi in moto, partendo da quello che hai, è il messaggio che Berardino Lo Chiatto cerca di trasmettere più volte. In proposito ci racconta di quelle occasioni in cui gli capita di introdurre ragazzi con disabilità alla scoperta del Badminton.
Non è raro che ci sia un po’ di ritrosia. Lo sportivo ce lo racconta, parlando di un giovane in carrozzina. La chiave di volta, per avvicinarlo al gioco, è stata concentrarsi sulle mani: “Hai quelle – gli ha ricordato Berardino – Usa quelle e giochiamo”.
Ora il prossimo appuntamento sarà in Francia, un’occasione per ragionare anche sui prossimi eventi sportivi internazionali ai quali partecipare.
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