Bambini autistici, stop alle liste d’attesa: lo ha stabilito il tribunale di Genova e si tratta di una sentenza che può avere riflessi in tutta Italia. (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi. Abbiamo anche una pagina Instagram dove pubblichiamo le notizie in formato grafico e un canale YouTube, dove pubblichiamo videoguide e interviste).
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La decisione dei giudici condanna l’azienda sanitaria per i ritardi nella somministrazione delle cure a causa delle interminabili liste d’attesa. Questa vicenda è importante perché apre ulteriormente le porte a una lunga serie di ricorsi (come ha già fatto la sede di Udine dell’Associazione per i diritti del malato).
In pratica il magistrato ha ordinato all’Asl ligure di accorciare i tempi di attesa.
Il verdetto di Genova conferma anche altro: le leggi in Italia a tutela di persone disabili o dei malati in genere esistono, ma non vengono rispettate. Può essere utile, più di quanto si immagini, ricorrere alla giustizia per far valere i propri diritti (anche con il sostegno di qualche associazione di categoria).
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Bambini autistici, la storia
La storia di questo bambino ha inizio nel settembre scorso. Dopo aver ricevuto la conferma della diagnosi dalla ASL (un grave disturbo dello spettro autistico, livello 3), i genitori sono stati messi in lista d’attesa, con l’avvertenza che ci sarebbero voluti anni. Non settimane o mesi: anni.
Troppo tempo, i genitori del piccolo hanno deciso di iniziare terapie di psicomotricità e logopedia a spese proprie, sborsando tra i 600 e i 700 euro al mese. Nonostante abbiano ottenuto l’indennità di accompagnamento a gennaio, il beneficio da solo non è stato sufficiente a coprire tutte le spese.
Dopo l’emissione del verbale di conciliazione da parte del tribunale di Genova, la situazione si è finalmente sbloccata e ha preso una svolta positiva: ieri è arrivata la notizia che il bambino, a partire da settembre, uscirà dalle liste d’attesa senza dover attendere ulteriormente.
Sarà possibile grazie a un cambio di distretto sociosanitario, a prescindere dalla residenza dei genitori, che permetterà di accedere a una lista d’attesa più breve, in un’area in cui sono previsti anche futuri investimenti.
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Bambini autistici, altri ricorsi contro le liste d’attesa
Questa decisione apre la strada a possibili azioni legali da parte di altre famiglie che si trovano nella stessa situazione. L’avvocato che ha assistito la coppia ligure, Rita Lasagna, sta valutando la possibilità di intraprendere contenziosi simili per altre famiglie, nel caso di urgenza, o di procedere con cause ordinarie o richieste di rimborso delle spese sostenute per le cure private. Indipendentemente dalla scelta, l’obiettivo dichiarato è spingere l’ASL a trovare soluzioni più rapide per ridurre le liste d’attesa.
Il coinvolgimento di un numero sempre maggiore di famiglie potrebbe portare a un’importante quantità di ricorsi legali. Si sta considerando l’organizzazione di un’assemblea pubblica a settembre per rispondere a più richiesta possibile e amplificare l’eco di questa vicenda, con l’obiettivo di sollecitare soluzioni politiche più tempestive.
Bambini autistici, in tanti aspettano le cure
Marco Macrì, portavoce delle famiglie genovesi con bambini disabili in attesa di assistenza, ha accolto positivamente la decisione del Tribunale. Ha sottolineato che la garanzia dei livelli essenziali di assistenza non dovrebbe dipendere dai limiti di bilancio delle aziende sanitarie. In Liguria, ancora 1.700 bambini attendono cure. Sebbene la ASL 3 genovese abbia cominciato a fornire risposte parziali, ad esempio per quanto riguarda le terapie di neuro-psicomotricità, resta ancora da affrontare la questione della logopedia, che potrebbe vedere un’accelerazione dopo luglio, una volta superato il blocco delle assunzioni dovuto a un ricorso legale.
Bambini autistici, la sentenza di Teramo
Di sentenze simili ce ne sono state altre. E spesso hanno poi avuto un effetto. Come quella pronunciata dal tribunale di Teramo che ha accolto i ricorsi di genitori e dell’Associazione Abruzzo Autismo. Anche in quel caso, la solita storia: liste d’attesa lunghe almeno un anno.
In quel caso il magistrato ha deliberato che «l’Asl si sarebbe dovuta attivare anche solo per accertare le ragioni che hanno impedito l’erogazione del trattamento e, di conseguenza, rimuovere eventuali impedimenti senza trincerarsi, come ha fatto, dietro alla giustificazione che non è abilitata a intervenire nelle liste d’attesa».
Bambini autistici, l’immobilismo dell’Asl
Il giudice abruzzese ha anche aggiunto: «A fronte di un esplicito e ben individuato obbligo di monitoraggio e di accertamento e verifica non è consentito un atteggiamento di totale inerzia da parte della Asl che deve, invece, attivarsi costantemente per verificare l’effettiva presa in carico del paziente, in modo tale da rimuovere gli ostacoli, anche di mero fatto, che si frappongono tra il soggetto bisognoso di cure e la terapia prescritta. Va osservato che le condizioni di salute del minore potrebbero senz’altro risultare pregiudicate dal decorso del tempo occorrente ad instaurare un giudizio ordinario, in considerazione della natura della patologia diagnosticata e della sua evoluzione».
Bambini autistici, dopo la sentenza arrivano i fondi
Quel ricorso ha poi spinto l’Asl Lanciano-Vasto-Chieti a mettere fine alle liste d’attesa per l’inserimento nei percorsi terapeutici dei disturbi dello spettro autistico. La Regione ha infatti previsto un finanziamento di 900.000 euro non solo per garantire la prosecuzione dei piani terapeutici, ma anche per avviare nuovi trattamenti per chi era in lista d’attesa.
Non era possibile farlo prima?
Bambini autistici, conclusione
Ma la situazione resta grave, in moltissime zone del Paese le liste d’attesa per i bambini autistici durano fino a due anni. Certo, è vero che negli ultimi 10 anni il numero dei piccoli affetti da disturbi dello spettro autistico sono raddoppiati, con un aumento annuo del 5, 6%.
Ogni anno a livello nazionale ci sono 5.000 nuovi casi, con una media di 14 al giorno. Ma questo non giustifica i ritardi inconcepibili delle Asl, causati molto spesso da un colpevole immobilismo.
Se una patologia è in costante aumento bisogna attrezzarsi e il prima possibile. Non aspettare a braccia conserte per tanti anni.
La storia ligure, così come quelle che si sono registrate nel tempo in altre zone del Paese, insegnano che bisogna reagire e chiedere, quando ci sono i presupposti, l’intervento della magistratura: le leggi ci sono e devono essere applicate.

Faq (domande e risposte)
Quali sono i diritti legali dei bambini autistici in Italia?
In Italia, i bambini autistici hanno il diritto di ricevere cure adeguate senza ritardi indotti da lunghe liste d’attesa, come recentemente stabilito dal tribunale di Genova.
Come affrontare le liste d’attesa per l’autismo in Italia?
È possibile prendere in considerazione azioni legali per affrontare i ritardi causati dalle liste d’attesa, come dimostra il recente caso di Genova.
Quanto tempo i genitori di bambini autistici devono aspettare per le cure in Italia?
L’attesa può durare fino a due anni in alcune regioni, tuttavia recenti sviluppi legali stanno cercando di ridurre questi tempi.
Come può un genitore di un bambino autistico ottenere cure più rapide in Italia?
Un genitore può considerare l’opzione legale per ottenere cure più rapide, come nel recente caso di Genova, dove l’azione legale ha portato a tempi di attesa ridotti.
Qual è l’impatto della sentenza di Genova sulla cura dell’autismo in Italia?
La sentenza di Genova potrebbe segnare un punto di svolta, stimolando una risposta più rapida dalle ASL e riducendo le liste d’attesa per la cura dell’autismo.
Come le ASL rispondono alle richieste di accelerazione delle cure per l’autismo?
Alcune ASL hanno iniziato a rispondere con soluzioni parziali. Tuttavia, si spera che le future sentenze giudiziarie possano stimolare una risposta più completa.
Ci sono stati altri casi legali sull’autismo in Italia?
Sì, ci sono stati altri casi in cui i tribunali hanno sostenuto i diritti dei bambini autistici, come nel caso del tribunale di Teramo, che ha stabilito che le ASL devono fornire cure tempestive.
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