Badanti italiane in aumento, un vero boom in 10 anni: rispetto al 2012 sono cresciute del 41 per cento. E moltissime sono ragazze con meno di 30 anni. (entra nella community di Invalidità e Diritti. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).
INDICE
- Badanti italiane in aumento: cosa è cambiato
- Badanti italiane in aumento: cambio di prospettiva
- Badanti italiane in aumento: un vero lavoro
- Badanti italiane in aumento: dati regionali
- Badanti italiane in aumento: riduzione degli stranieri
- Badanti italiane in aumento: i numeri complessivi
- Badanti italiane in aumento: il contratto
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Proviamo a capire quali sono i motivi legati a questa inversione di tendenza rispetto al passato e come le assistenti italiane si inseriscono in un mercato che per anni è stato dominato da cittadine straniere, quasi tutte provenienti dall’Europa dell’Est.
È bene precisare subito che cresce anche la presenza di badanti uomini italiani, anche in questo caso soprattutto giovani.
Su questo argomento potrebbe interessarti un post sul bonus badanti e voucher, come cambierà l’assistenza; c’è anche il bonus badanti regionale, in un post c’è l’elenco aggiornato delle Regioni; in un altro articolo spieghiamo cos’è e come funziona la badante di condominio.
Badanti italiane in aumento: cosa è cambiato
Lo scenario è mutato in maniera importante negli ultimi anni. Fino a non molto tempo fa trovare una badante italiana era a dir poco complicato. Mosche bianche in un mercato stradominato da cittadine straniere.
Il lavoro di assistenza (ma lo stesso discorso può essere esteso alle colf) veniva considerato quasi come una vergogna. Magari da fare in casi di emergenza economica estrema.
Tutto è cambiato con il Covid. I due anni di pandemia hanno inciso in modo notevole sulla vita, le abitudini e le attese di tutti (basti pensare tra l’altro alla diffusione dello smart working).
E infatti, nel 2021 sono oltre 20mila i giovani italiani con meno di 30 anni che hanno deciso di iniziare a lavorare come collaboratori domestici o per assistere gli anziani.
L’83 per cento sono donne, quindi una larghissima maggioranza. Nel 2012, per fare un confronto, erano meno di 14mila. Una crescita, come detto, del 41 per cento. E che è continuata nel 2022. Il trend dovrebbe essere confermato anche nel 2023. Anzi, quest’anno dovrebbe subire una ulteriore accelerata.
I dati sono stati forniti dal IV Rapporto annuale sul lavoro domestico, realizzato dall’Osservatorio Domina.
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Badanti italiane in aumento: cambio di prospettiva
L’aumento significativo è dunque iniziato nel 2020, quando il covid ha convinto tanti italiani che fosse meglio trovare lavoro in un ambiente protetto. In quel periodo lavorare in una abitazione è diventato un vantaggio notevole.
Tutto questo ha modificato anche la percezione della professione di badante o di collaboratrice domestica. Non è stato più ritenuto un lavoro utile solo per chi non aveva nessun’altra alternativa. Una sorta di ultima spiaggia.
La professione di badante è invece diventata, anche per tanti giovani italiani, un nuovo modo per entrare nel mondo del lavoro.
Badanti italiane in aumento: un vero lavoro
Hanno inciso anche due cose:
- il numero di ore settimanali impegnate;
- la retribuzioni medie.
Tante giovani italiane hanno quindi vissuto questa occupazione come un inizio: si comincia a guadagnare qualcosa in attesa che arrivi un altro lavoro.
Questa valutazione è confermata dai dati:
- il 56 per cento delle badanti italiane lavora meno di 19 ore a settimana (solo il 9 per cento lavora almeno 35 ore);
- per il 50 per cento delle badanti italiane il contratto medio non supera i sei mesi;
- la retribuzione media annuale è di circa 3.600 euro, solo il sei per cento supera i 10.000.

Badanti italiane in aumento: dati regionali
Le regioni che contano un maggior numero di lavoratori domestici italiani sono quelle del Sud (dove è più alta la disoccupazione). Ai primi posti ci sono:
- Calabria;
- Sardegna;
- Sicilia.
Queste tre regioni sono sopra la media del 7,1 per cento.
Ma aumenti consistenti si sono registrati, tra gli under 30 italiani, anche:
- in Lombardia: 2.400;
- nel Lazio: 2.000.
Badanti italiane in aumento: riduzione degli stranieri
La crescita del numero di badanti italiane ha avuto una conseguenza inevitabile, il calo delle giovani badanti straniere.
Una diminuzione drastica:
- nel 2012 le giovani badanti straniere erano 130.000;
- nel 2021 le giovani badanti straniere erano 48.000.
Badanti italiane in aumento: i numeri complessivi
Vediamo nello schema sotto qual è la suddivisione per nazione delle badanti che sono al lavoro in Italia.
Ci sono due schemi: nel primo la differenza numerica tra italiane e straniere, con la percentuale di badanti all’interno del numero complessivo di collaboratrici domestiche.
Nel secondo schema, c’è invece la provenienza delle badanti straniere.
Nazionalità | Lavoratori domestici | % Badanti |
Totale | 920.722 | 47,5% |
Italiani | 287.610 | 41,4% |
Stranieri | 633.112 | 50,3% |
Prime 10 nazionalità | Lavoratori domestici | % Badanti |
Romania | 156.885 | 63,5% |
Ucraina | 92.160 | 64,4% |
Filippine | 66.867 | 16% |
Moldavia | 39.202 | 60% |
Perù | 33.988 | 48,6% |
Albania | 24.536 | 36,4% |
Marocco | 24.344 | 52% |
Ecuador | 18.042 | 47,3% |
Georgia | 16.125 | 79,3% |
Polonia | 14.439 | 51,7% |
Badanti italiane in aumento: il contratto
I contratti di lavoro delle collaboratrici domestiche hanno fatto emergere molto lavoro nero e consentito alle badanti (in particolare) di ricevere uno stipendio più in linea con l’impegno necessario per assistere e accudire pazienti che sono spesso non autosufficienti.
L’inflazione registrata quest’anno rischia però di mettere in difficoltà tante famiglie, i datori di lavoro. Perché dovrebbero incrementare la busta paga di un 9 per cento (la rivalutazione). I costi potrebbero diventare insostenibili.
È stato fissato un incontro il 16 gennaio per decidere cosa fare. Ma le parti sono distanti. Le associazioni propongono di spalmare l’aumento nei 12 mesi. I sindacati, che rappresentano le lavoratrici, non sono d’accordo e ritengono non giustificato l’allarmismo delle associazioni.
Se l’intesa non dovesse essere raggiunta gli aumenti scatteranno in automatico.
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