Assegno ordinario con meno di 20 anni di contributi: che succede?

L’Assegno ordinario di invalidità e 20 anni di contributi, al raggiungimento dei 67 anni di età viene trasformato in pensione di vecchiaia. Ma cosa succede se si arriva all’età pensionabile senza possedere il requisito contributivo? Ne parliamo in questo approfondimento.
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27/5/23

A cosa ho diritto con l’Assegno ordinario di invalidità e 20 anni di contributi? Se raggiungo l’età pensionabile ma ho meno di 20 anni di contributi, cosa succede? (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi. Abbiamo anche una pagina Instagram dove pubblichiamo le notizie in formato grafico e un canale YouTube, dove pubblichiamo videoguide e interviste).

Per i lavoratori del settore privato (autonomi o dipendenti) l’ordinamento prevede che l’Assegno ordinario di invalidità si trasformi in pensione di vecchiaia al perfezionamento dei requisiti anagrafici e contributivi previsti dalla Legge Fornero.

Si tratta di un principio da tenere ben presente perché, una volta operata la trasformazione, il lavoratore non sarà più soggetto al rischio di vedersi revocato l’Assegno per il venir meno del requisito sanitario (cioè la perdita o la riduzione della capacità lavorativa) connesso a tale prestazione.

Ma cosa succede se non si raggiungono Assegno ordinario di invalidità e 20 anni di contributi per ottenere la pensione di vecchiaia? Ne parliamo in questo approfondimento.

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Assegno ordinario di invalidità e 20 di contributi

L’Assegno ordinario di invalidità e 20 anni di contributi a 67 anni (ovvero al raggiungimento dell’età pensionabile), ti permettono di accedere direttamente alla pensione di vecchiaia.

È l’INPS che trasforma d’ufficio l’Assegno ordinario di invalidità (AOI) in pensione di vecchiaia, quindi non dovrai presentare alcuna domanda.

Con la trasformazione in pensione di vecchiaia, non correrai più il rischio che l’AOI ti venga revocato per il venir meno del requisito sanitario, ovvero la perdita o la riduzione della capacità lavorativa.

A trasformazione avvenuta, potrai cumulare senza limiti la pensione con eventuali redditi da lavoro e, in caso di decesso, gli eredi avranno diritto alla pensione di reversibilità, che non spetta invece con l’Assegno ordinario (Legge n. 222/84).

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Assegno ordinario di invalidità e 20 anni di contributi non raggiunti

L’Assegno ordinario di invalidità e 20 anni di contributi, quindi, a 67 anni ti permettono di ottenere la pensione di vecchiaia dall’INPS, senza che tu ne faccia domanda.

Ma cosa succede, invece, se non sei riuscito a versare questi 20 anni di contributi?

Come probabilmente saprai, per richiedere l’AOI devi cessare l’attività lavorativa. Una volta ottenuto l’Assegno, però puoi riprendere a lavorare, ma non è obbligatorio. Puoi anche continuare a percepire AOI e smettere di lavorare.

L’Assegno ordinario di invalidità scade dopo 3 anni. Alla scadenza, dovrai presentare una nuova domanda all’INPS e sottoporti a nuova visita di invalidità. Puoi rinnovare l’AOI per 3 volte. Al terzo rinnovo, l’AOI diventa definitivo.

Se scegli di non lavorare, hai la possibilità di ottenere dei contributi figurativi da parte dell’INPS, che ti possono aiutano a raggiungere il requisito di almeno 20 anni di contributi necessari per la trasformazione in pensione di vecchiaia.

Facciamo un esempio: mettiamo il caso che tu abbia versato 15 anni di contributi lavorativi e per 10 anni hai percepito AOI senza aver più prestato attività lavorativa.

Compi 67 anni. A questo punto, l’INPS considererà 25 anni di contributi: 15 effettivi e 10 figurativi) per liquidare la pensione di vecchiaia.

Per il raggiungimento della pensione di vecchiaia è ottimo, ma questa agevolazione contributiva ha anche i suoi lati negativi: vediamo quali sono.

Assegno ordinario di invalidità e 20 anni di contributi. In questo approfondimento ti spieghiamo cosa prevede la certificazione per contributi figurativi e quali requisiti contributivi devi avere per richiederla e per poter andare in pensione prima.

Assegno ordinario di invalidità e 20 anni di contributi: qual è il limite dei contributi figurativi?

Abbiamo visto come l’Assegno ordinario di invalidità e 20 anni di contributi danno diritto automaticamente, al compimento dei 67 anni, della pensione di vecchiaia.

Abbiamo anche detto che, se a 67 anni non si sono versati 20 anni di contributi, l’INPS conteggia i contributi figurativi a cui hai diritto durante gli anni in cui hai percepito AOI.

Tuttavia, devi sapere che i contribuiti figurativi ti aiuteranno a raggiungere la pensione di vecchiaia, ma non saranno utili a determinare l’importo. Questo vuol dire che potresti ottenere un assegno piuttosto basso.

L’importo del trattamento di vecchiaia, pertanto, non sarà soggetto a un incremento, anche se vi è una garanzia per il lavoratore che consiste nel fatto che l’importo della pensione non potrà essere inferiore a quello dell’Assegno di invalidità in godimento al compimento dell’età per la trasformazione.

Quindi, in questo caso non ti conviene richiedere l’Assegno ordinario di invalidità e smettere di lavorare. C’è poi un altro caso in cui chiedere l’AOI è del tutto sconveniente: vediamo qual è.

Assegno ordinario di invalidità e 20 anni di contributi. In presenza dei requisiti necessari per accedere all’anticipo pensionistico a carico dello Stato, in alcuni casi è possibile passare da Assegno ordinario ad Ape sociale. Vediamo in quali casi è possibile e qual è la procedura da seguire.

Assegno ordinario di invalidità e 20 anni di contributi
Assegno ordinario con meno di 20 di contributi: che succede?

Assegno ordinario di invalidità e 20 anni di contributi: quando chiedere l’AOI non conviene

C’è poi un caso in cui chiedere l’Assegno ordinario di invalidità è del tutto sconveniente, ovvero se hai intenzione di chiedere la pensione anticipata.

Se scegli di smettere di lavorare e di percepire l’AOI, la prestazione si comporta come una vera e propria pensione, visto che il suo importo è calcolato sui reali contributi versati al momento della richiesta.

Abbiamo visto che puoi percepire l’Aassegno ordinario di invalidità fino a 67 anni, ovvero fino a quando questo non si trasforma d’ufficio in pensione di vecchiaia.

Abbiamo anche detto che l’AOI si rinnova ogni tre anni, e dopo tre rinnovi diventa definitivo. Sia nei tre anni in cui lo percepisci per diritto e sia nel caso in cui diventi definitivo, non puoi più scegliere che non ti venga più erogato.

Ora, mettiamo il caso che tu sia vicino alla pensione anticipata perché hai 42 anni di contributi e che tra 10 mesi possa richiederla.

Se rinnovi l’AOI, dovrai attendere 3 anni, ma tra 10 mesi potresti andare in pensione. A conti fatti, quindi, scegliere l’Assegno ordinario di invalidità non ti converrebbe, perché per chiedere la pensione anticipata dovresti aspettare altri 3 anni e, al termine di questi, rinunciare all’AOI.

La situazione peggiora se sei al terzo rinnovo dell’AOI e non fai bene i conti dei tuoi contributi. In questo caso, infatti, se sei in diritto di chiedere la pensione anticipata, una volta rinnovato l’AOI per la terza volta perderai definitivamente la possibilità di pensionamento anticipato e aspetterai i 67 anni per la pensione di vecchiaia.

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