In questo approfondimento vi spiegheremo cosa si intende per Assegno in subordine per invalidità (scopri le ultime notizie su Invalidità e Legge 104, categorie protette, diritto del lavoro, sussidi, offerte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Assegno in subordine per invalidità: cosa significa?
Cosa significa Assegno in subordine per invalidità? A spiegarcelo è la circolare INPS numero 140 del 2013, con la quale viene chiarito che la presentazione della domanda di pensione di inabilità può contenere, in subordine, la richiesta per l’Assegno ordinario di invalidità.
Qualora la domanda per la pensione di inabilità non venisse accolta, l’incartamento verrebbe trasferito d’ufficio alla gestione in cui l’Assegno ordinario di invalidità trova applicazione.
In caso di rispetto dei requisiti di legge per l’accoglimento della domanda dell’Assegno ordinario di invalidità, la prestazione potrà essere liquidata secondo i criteri vigenti.
Una sorta di “tutela”, dunque, per chi presenta la domanda per una o entrambe le prestazioni erogate dall’INPS.
Sono in tanti, esperti e consulenti in materia, a consigliare di procedere con la presentazione della domanda di concessione della pensione di inabilità e, in subordine, dell’Assegno ordinario di invalidità, poiché i requisiti per la concessione dell’Assegno sono meno importanti ed è più semplice ottenerne la concessione.
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A chi spetta l’Assegno ordinario di invalidità?
Dopo aver visto cosa significa Assegno in subordine per invalidità e chiarito che, al momento della presentazione della domanda per la pensione di inabilità è possibile presentare pure l’incartamento per ottenere l’AOI, vediamo insieme a chi spetta la prestazione INPS, regolata dalla legge 222 del 1984.
Parliamo di una prestazione economica, non reversibile (quindi cessa di esistere al momento del decesso del titolare), che viene erogata ai lavoratori dipendenti del settore privato e ai lavoratori autonomi (sono esclusi i dipendenti pubblici, per i quali restano in vigore le discipline speciali previste dall’attuale normativa), con una riduzione della capacità lavorativa pari o superiore a 2/3, a prescindere dall’età anagrafica.
Requisiti contributivi per l’Assegno ordinario di invalidità
A differenza delle prestazioni di tipo assistenziale, come l’assegno mensile di assistenza o della pensione di invalidità civile, per avere diritto all’Assegno ordinario di invalidità (o alla pensione di inabilità in caso di inabilità lavorativa totale) è necessario aver maturato almeno 5 anni di contributi, di cui almeno 3 negli ultimi 5 anni di vita.
Dal calcolo degli anni di contributi, secondo l’articolo 37 del DPR numero 818 del 1957, vanno esclusi:
- i periodi di assenza per astensione facoltativa dopo il parto (congedo parentale);
- i periodi di lavoro subordinato all’estero non protetti agli effetti delle assicurazioni interessati in base a convenzioni o da accordi internazionali;
- i periodi di servizio militare eccedenti il periodo corrispondente al servizio di leva;
- i periodi di malattia superiori ad un anno;
- i periodi di iscrizione a forme di previdenza obbligatorie diverse da quelle sostitutive dell’assicurazione Ivs per i quali sia stabilito altro trattamento obbligatorio di previdenza, quando non diano luogo a corresponsione di pensione.
I periodi corrispondenti a una di queste situazione sono considerati neutri ai fini della determinazione del requisito contributivo. Significa che l’arco temporale per la determinazione del quinquennio lavorativo e l’individuazione del triennio di contribuzione necessaria per il perfezionamento del requisito, va retrodatato per un lasso di tempo corrispondente al periodo neutro.
Importo dell’Assegno ordinario di invalidità: come si calcola?
L’importo della prestazione è pari al valore dell’assegno previdenziale maturato al momento della presentazione della domanda per l’AOI.
In caso di importo inferiore alla soglia minima prevista dalla legge (nel 2023 è di 563,74 euro), è possibile richiedere l’integrazione al minimo, a condizione che l’assegno sia calcolato col sistema retributivo o misto (per la quota retributiva). Non è possibile richiedere l’integrazione al minimo se l’AOI è calcolato interamente col sistema contributivo.
Quanto dura l’Assegno ordinario di invalidità?
L’Assegno ha una durata di 3 anni e può essere rinnovato su domanda del titolare entro 6 mesi dalla data di scadenza del triennio e sino al 12° giorno successivo alla sua scadenza.
Al terzo riconoscimento consecutivo l’Assegno viene automaticamente confermato, ma l’INPS può riservarsi la possibilità di sottoporre il beneficiario a visita di revisione.
Al compimento dell’età pensionabile, se in possesso dei contributi richiesti, l’Assegno ordinario di invalidità si trasforma in pensione di invalidità, senza presentare specifica domanda.

Faq sull’Assegno ordinario di invalidità
Quali documenti presentare per la domanda per l’AOI?
La richiesta per la prestazione va presentata all’INPS, allegando il modello SS3 compilato dal medico curante. Il modello SS3 è conosciuto anche come certificato introduttivo: viene emesso, compilato e inviato dal proprio medico curante all’INPS, in modalità telematica, secondo le modalità previste dalla circolare numero 91 del 2 luglio 2012 e dal messaggio numero 487 del 10 gennaio 2014.
La domanda per l’Assegno ordinario di invalidità può essere presentata anche tramite patronato o intermediari abilitati. Vi sarà chiesto di allegare alla domanda altri documenti necessari per completare correttamente la richiesta, come:
- una copia fronte-retro della Carta d’identità;
- una copia fronte-retro del codice fiscale;
- un recapito telefonico.
Si può continuare a lavorare mentre si percepisce l’Assegno ordinario di invalidità?
Sì, l’Assegno ordinario è cumulabile con altri redditi (anche da lavoro) ma è prevista una riduzione:
- del 25%, se il reddito lordo supera di 4 volte il trattamento minimo annuo;
- del 50% se il reddito lordo supera 5 volte il trattamento minimo annuo.
È prevista una ulteriore trattenuta legata all’anzianità contributiva applicata a chi ha meno di 40 anni di contributi.
In questo caso, la riduzione sarà pari:
- al 50% della quota di assegno che eccede il trattamento minimo e comunque entro l’importo dei redditi da lavoro percepiti (lavoro dipendente);
- al 30% della quota che eccede il trattamento minimo ma non potrà essere superiore al 30% del reddito prodotto (lavoro autonomo).
Da quando decorre l’Assegno ordinario di invalidità?
In genere, la prestazione decorre dal mese successivo a quello di presentazione della domanda. Se la domanda di rinnovo dell’assegno viene presentata nei 120 giorni successivi al termine della prestazione, questa potrà essere confermato con decorrenza a partire dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della nuova domanda.
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