Cos’è l’assegno di incollocabilità: diritti e tutele

Ti spieghiamo cos’è l’assegno di incollocabilità, a chi spetta e come fare domanda per ottenerlo.
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21/3/23

L’assegno di incollocabilità può essere richiesto da tutte le persone con invalidità? Da chi viene erogato e come si richiede? (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).

Gli invalidi di guerra e per causa di servizio hanno diritto a diverse prestazioni economiche. Ma cosa succede quando la loro condizione di salute diventa pericolosa per se stessi e per i colleghi di lavoro e quindi è preclusa loro qualsiasi possibilità di lavorare? In questi casi, spetta l’assegno di incollocabilità. Vediamo di cosa si tratta.

INDICE

Cos’è l’assegno di incollocabilità

Spieghiamo subito cos’è l’assegno di incollocabilità. L’assegno di incollocabilità è una prestazione economica riconosciuta dall’Inail agli invalidi di guerra o per causa di servizio, con età inferiore a 65 anni, titolari di pensione di guerra, di pensione privilegiata o di assegno rinnovabile, per infermità ascrivibili dalla 2° all’8° categoria, riconosciuti incollocabili a causa della natura e del grado della loro invalidità, considerate pericolose per la propria incolumità e per quella dei colleghi di lavoro.

A questa misura possono accedere solo i dipendenti pubblici e non quelli privati, che hanno ottenuto il riconoscimento della causa di servizio e che, a causa delle proprie infermità, non possono più trovare una collocazione lavorativa.

L’assegno di incollocabilità viene corrisposto fino al raggiungimento del sessantacinquesimo anno di età. Nel paragrafo successivo parliamo degli importi spettanti.

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Quanto spetta con l’assegno di incollocabilità

L’importo dell’assegno di incollocabilità agli invalidi di servizio non è fisso, ma varia in funzione del trattamento privilegiato che è già stato riconosciuto.

Nello specifico, l’importo dell’assegno è pari alla differenza tra il trattamento corrispondente alla pensione privilegiata di 1° categoria, comprensivo dell’assegno di superinvalidità di cui alla tabella E, lettera H, allegata al DRP n. 915/1978, esclusa l’indennità di assistenza e di accompagnamento, e l’importo complessivo di cui gli invalidi risultano titolari.

Nella tabella che segue, riportiamo l’importo dell’assegno in riferimento agli invalidi di guerra, che invece è fisso:

Assegno di incollocabilità o compensativo (art. 20 DPR 915/1978)
InfermitàImporto (2022)
1° categoria199,74
2° categoria468,90
3° categoria539,05
4° categoria606,66
5° categoria676,09
6° categoria745,38
7° categoria814,89
8° categoria884,31
Assegno di incollocabilità: tabella con le categorie beneficiari e gli importi riferiti all’anno 2022

Per richiedere l’assegno non bisogna svolgere attività lavorativa. Inoltre, è incompatibile e non cumulabile con altri trattamenti: ne parliamo nel prossimo paragrafo.

In questo articolo su TheWam.net ti parliamo di tutte le prestazioni Inail e in cosa si differenziano dalle prestazioni erogate dall’Inps.

Assegno di incollocabilità: limiti, incompatibilità e cumulabilità

Come abbiamo anticipato, l’assegno di incollocabilità è incompatibile con lo svolgimento di qualsiasi attività lavorativa autonoma o dipendente.

Inoltre, non è cumulabile con l’indennità di disoccupazione eventualmente spettante. Quindi, se fruisci dell’assegno di incollocabilità hai l’obbligo, nel momento in cui inizi una nuova attività lavorativa, autonoma o dipendente, di denunciarlo entro 6 mesi all’Inail, che è l’ente erogatore della prestazione.

Se non lo denunci, l’Istituto provvederà al recupero delle somme corrisposte e non dovute a decorrere dal primo giorno del mese successivo a quello in cui hai iniziato l’attività lavorativa.

L’assegno di incollocabilità non è reversibile ai superstiti ed è esente dal prelievo Irpef.  Vediamo a questo punto come fare domanda per l’assegno di incollocabilità.

Scopri se pensione di invalidità e rendita Inail sono cumulabili e cosa succede in caso di pensione ai superstiti.

Assegno di incollocabilità
Cos’è l’assegno di incollocabilità: diritti e tutele

Come fare domanda per l’assegno di incollocabilità

Per avere diritto all’assegno di incollocabilità, devi fare domanda alla sede Inail di tua appartenenza tramite posta ordinaria o Pec. Puoi anche farti assistere da un patronato.

La domanda deve comprendere, oltre ai dati anagrafici, la descrizione dell’invalidità (lavorativa ed extralavorativa, se esistente) e la fotocopia del documento di identità. In caso di invalidità extralavorativa, dovrai presentare la relativa certificazione.

L’assegno può essere riconosciuto anche su espresso parere del medico Inail al momento dell’accertamento del danno permanente.

Una volta inoltrata la domanda, verrai sottoposto ad accertamento medico sanitario: vediamo come.

In questo approfondimento ti spieghiamo a chi spetta la pensione Inail di invalidità e quali sono gli importi.

Accertamento sanitario per il riconoscimento dell’assegno di incollocabilità

Dopo aver presentato domanda per l’assegno di incollocabilità, verrai convocato da una commissione medico legale del tuo Comune di residenza.

La commissione dovrà accertare che, per le infermità che hanno dato luogo al trattamento privilegiato dall’8° alla 2° categoria e con riferimento alla data del primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della relativa domanda, risulti di pregiudizio alla tua incolumità e a quella dei colleghi di lavoro, ovvero alla sicurezza degli impianti.

La stessa commissione definisce anche la durata dell’assegno. Nel prossimo paragrafo chiariamo la decorrenza e la durata di questa misura.

L’inabilità permanente garantisce una serie di benefici a seconda del grado di disabilità riconosciuto dall’INPS. Ecco quali sono i gradi e le agevolazioni.

Decorrenza e durata dell’assegno di incollocabilità

L’assegno di incollocabilità decorre dal primo giorno del mese successivo a quello della presentazione domanda ed è liquidato per periodi non inferiori a 2 anni e non superiori a 4 anni.

Entro 6 mesi dalla scadenza di ciascun periodo, sari sottoposto ad accertamenti sanitari ai fini di un’ulteriore liquidazione dell’assegno.

Se l’assegno di incollocabilità ti viene riconosciuto per periodi complessivamente superiori a 8 anni, anche se continuativi, viene liquidato fino al compimento del 65° anno di età, senza la necessità di doverti sottoporre a nuovi accertamenti.

Se, durante questi anni, ritieni non ci sia più la condizione di incollocabilità e quindi puoi riprendere l’attività lavorativa, puoi chiedere un accertamento sanitario per richiedere la cessazione dello stato di incollocabilità ai fini anche di un’eventuale iscrizione alle liste di collocamento.

Nel caso contrario, ovvero se ritieni ci sia stato un aggravamento, puoi pare richiesta per la revisione della pensione o dell’assegno rinnovabile.

Se, a seguito di richiesta di aggravamento, verrai ascritto alla 1° categoria senza assegno di superinvalidità, conserverai l’assegno di incollocabilità.

Se hai beneficiato dell’assegno fino ai 65 anni, ti verrà corrisposto d’ufficio, al raggiungimento di questa età anagrafica, un assegno compensativo da parte dell’Inps ex Inpdap, in aggiunta al trattamento per la categoria alla quale sei ascritto, il cui importo sarà pari a quello di cui avrai fruito fino al compimento del sessantacinquesimo anno di età.

Infine, ti ricordiamo che l’assegno di incollocabilità non va confuso con l’analogo trattamento riconosciuto dall’Inail nei confronti della generalità dei suoi iscritti, prevalentemente lavoratori del settore privato e titolari di rendita Inail.

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