Assegno di inclusione importi

L’importo dell’Assegno di inclusione prevede un aumento per tutelare maggiormente alcune categorie di persone disabili. Vediamo quali sono gli importi della nuova misura a contrasto della povertà e a chi spetterà l’aumento.
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23/9/23

Chi beneficerà della nuova misura che sostituirà il Reddito di cittadinanza? Quali saranno gli importi dell’Assegno di inclusione? (scopri le ultime notizie su Invalidità e Legge 104categorie protettediritto del lavorosussidiofferte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsAppTelegram e Facebook).

Importi dell’Assegno di inclusione

Come ormai è noto un po’ a tutti, l’Assegno di inclusione sostituirà il Reddito di cittadinanza a partire dal 1° gennaio 2024.

Al momento è già in atto una trasformazione del Rdc, che serve a spianare la strada alla nuova misura di contrasto alla povertà, che prenderà il suo posto.

Abbiamo già discusso di ciò che rimarrà uguale e di ciò che invece cambierà, con l’arrivo del nuovo sussidio.

In questo approfondimento parliamo di importi dell’Assegno di inclusione. Nella tabella sotto ti mostriamo i nuovi importi e li mettiamo a paragone con quelli del Rdc.

Vedrai una differenza degli importi per quanto riguarda le persone disabili gravissime, ti spiegheremo tra poco perché:

Importo massimo Reddito di cittadinanzaImporto massimo Assegno di inclusioneImporto massimo Assegno di inclusione per disabili gravissimi
Fino a 780 euro al mese (più la quota di affitto fino a massimo 280 euro)500 euro (più la quota di affitto fino a massimo 280 euro)650 euro al mese (più la quota di affitto fino a massimo 150 euro)
Tabella con gli importi dell’Assegno di inclusione

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Importi aumentati per disabili gravissimi

L’importo massimo ottenibile con l’Assegno di inclusione è di 500 euro (non può comunque essere mai inferiore a 480 euro).

C’è però una categoria di beneficiari che otterrà un aumento dell’importo. Si tratta delle persone con disabilità gravissima.

Per i disabili gravissimi, i requisiti dell’accesso sono gli stessi degli altri beneficiari, ma per ottenere l’aumento sull’importo bisognerà documentare, appunto, una disabilità gravissima.

Beneficeranno quindi dell’Assegno di inclusione e del suo aumento i nuclei familiari con disabili gravissimi, residenti in Italia da almeno 5 anni, con un ISEE non superiore a 9.360 euro e un reddito familiare inferiore a 6.000 euro, moltiplicati per la scala di equivalenza.

La disabilità gravissima è associata alla non autosufficienza (allegato 3 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 159 del 2013).

Un disabile considerato gravissimo è colui che ha necessità di avere l’accompagnamento (Legge 11 febbraio 1980, n. 18), perché non è in grado di deambulare da solo o di compiere gli atti normali della vita quotidiana senza assistenza continua.

Reddito di cittadinanza con l’Assegno di inclusione, la proroga del lavoro agile per i lavoratori fragili e i genitori con figli sotto i 14 anni, il taglio del cuneo fiscale e la revisione del Decreto Dignità. Ma non solo, vediamole tutte.

Importo e scala di equivalenza

Per calcolare l’importo dell’Assegno di inclusone che spetterà mensilmente a chi ne è beneficiario, occorre utilizzare i parametri della scala di equivalenza. Non lasciarti spaventare dai termini tecnici.

Dal punto di vista pratico, i parametri della scala di equivalenza servono solo per stabilire, a seconda della composizione del nucleo familiare, quali sono i requisiti di reddito e l’importo dell’Assegno di inclusione spettante.

Ad esempio, a una famiglia composta da 2 genitori con meno di 60 anni e 2 figli di cui uno minorenne, viene assegnato un parametro di 1,10 (1 per il richiedente e 0,10 per il minore con più di 2 anni).

A una famiglia con un genitore ultrasessantenne e un figlio disabile viene, invece, assegnato un parametro di 1,9 (1 per il richiedente, 0,4 per il componente con più di 60 anni e 0,5 per il disabile).

Prendiamo ora in considerazione il limite reddituale che, come per il Reddito di cittadinanza, anche per l’Assegno di inclusione è pari a 6.000 euro.

Quindi, per scoprire il limite di reddito che ogni famiglia non deve superare per ottenere il sussidio, dobbiamo moltiplicare la somma già indicata di 6.000 euro per il parametro della scala di equivalenza assegnato alla famiglia stessa.

Così, tornando ai nostri esempi, il limite di reddito di una famiglia composta da 2 genitori con meno di 60 anni e 2 figli di cui uno minorenne passa da 6.000 a 6.600 euro (6.000 euro × 1,1 = 6.600 euro).

Invece, il limite di reddito di una famiglia con un genitore ultrasessantenne e un figlio disabile passa da 6.000 a 11.400 euro (6.000 euro x 1,9 = 11.400 euro).

Ricordiamo, infine, che il parametro della scala di equivalenza per un familiare minore (fino a 2 anni) è pari a 0,15 e arriva fino a 2,2/2,3 per i disabili gravi.

Nel Reddito di cittadinanza, invece, veniva assegnato un parametro di 0,4 ai componenti maggiorenni della famiglia e di 0,2 a quelli minorenni.

Così, nel caso di un nucleo familiare composto da 2 genitori con meno di 60 anni e 2 figli di cui uno minorenne, il limite di reddito passava da 6.000 a 12.000 euro (6.000 euro x 2 = 12.000 euro) e non a 6.600 euro, come nell’Assegno di inclusione.

Il parametro di 2 si otteneva aggiungendo a quello del richiedente (1) 0,4 per ognuno dei 2 componenti maggiorenni della famiglia e 0,2 per quello minorenne (1 + 0,4 + 0,4 + 0,2 = 2).

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Come calcolare l’importo (esempi)

Come abbiamo accennato, anche per calcolare l’importo che spetta mensilmente, occorre utilizzare i parametri della scala di equivalenza che abbiamo già visto.

Così, a una famiglia composta da 2 genitori con meno di 60 anni e 2 figli di cui uno minorenne spetta un assegno mensile di 550,00 euro (500 euro x 1,1 = 550 euro).

A una famiglia con un genitore ultrasessantenne ed un figlio disabile spettano, invece, ogni mese 950 euro (500 euro x 1,9 = 950 euro).

Da questi importi dobbiamo togliere il reddito percepito dalla famiglia e aggiungere l’eventuale contributo per l’affitto.

Si tratta, in ogni caso, di somme più basse rispetto a quelle che oggi si percepiscono con il Reddito di cittadinanza.

Facciamocene una ragione, poiché, salvo improvvisi cambi di rotta, dal mese di gennaio 2024 il Reddito di cittadinanza non ci sarà più.

L’unico vantaggio è che il nuovo sussidio non impedisce di percepire l’Assegno Unico Universale senza alcuna riduzione.

Per le famiglie composte solo da ultra-sessantasettenni o da disabili in situazione di gravità il limite di reddito per poter percepire l’Assegno di inclusione sale a 7.560 euro.

Anche questa somma va moltiplicata per il parametro della scala di equivalenza di cui abbiamo già detto per conoscere esattamente il limite di reddito e l’importo dell’assegno.

Cerchiamo di capire dove andrà richiesto l’Assegno di inclusione per persone disabili una volta che il Reddito di cittadinanza uscirà fuori di scena.

Importi dell'Assegno di inclusione
Assegno di inclusione importi

Importi in famiglie con componenti “occupabili”

Chi può lavorare e ha un’età compresa tra 18 e 59 anni, se si trova in una situazione di povertà, dal 1° settembre 2023 potrà ricevere un’indennità mensile di 350 euro per 12 mesi (il cosiddetto supporto per la formazione e il lavoro), solo, però, se partecipa a corsi di formazione professionale o ad attività di pubblica utilità.

Questo sussidio può essere richiesto da chi ha un reddito familiare non superiore a 6.000 euro, ma non ha i requisiti per ottenere l’Assegno di inclusione.

Ricordiamo, infine, che chi non accetta un’offerta di lavoro, qualunque essa sia, perde automaticamente il sussidio.

FAQ (domande e risposte)

Come verrà erogato l’importo dell’Assegno di inclusione?

L’importo dell’Assegno di inclusione verrà erogato mensilmente direttamente sulla Carta di inclusione. Il pagamento avverrà in automatico e senza la necessità di alcuna richiesta o procedura aggiuntiva.

Cosa potrò pagare con l’Assegno di inclusione?

L’Assegno di inclusione è pensato per aiutarti a coprire diverse spese essenziali. Potrai utilizzarlo per pagare beni e servizi necessari per la tua vita quotidiana, come ad esempio cibo, vestiario, affitto, utenze domestiche e altre necessità di base.

Ci sarà un limite di prelievo mensile con l’Assegno di inclusione?

Sì, potrai prelevare fino a massimo 100 euro al mese, così come è per adesso per il Reddito di cittadinanza. Tutto il resto dovrai pagarlo tramite movimenti tracciabili, quindi con pagamenti bancomat o bonifici bancari.

Come richiedere l’assegno di inclusione?

La richiesta dell’Assegno di inclusione va inoltrata all’INPS. È possibile presentare la domanda tramite il sito web dell’INPS o recandosi direttamente presso una delle sedi dell’ente. Nel modulo di richiesta, è fondamentale fornire tutte le informazioni necessarie e allegare la documentazione richiesta per comprovare la disabilità grave. Puoi farti aiutare anche da un CAF o da un patronato.

L’Assegno di inclusione ha una durata temporale?

Sì, l’Assegno di inclusione ha una durata di 18 mesi, ma è possibile rinnovare la richiesta al termine del periodo stabilito e ottenere il sussidio per altri 12 mesi, sempre rinnovabili.

In quali casi è possibile perdere il diritto all’Assegno di inclusione?

Il diritto all’Assegno di inclusione può essere perso nel caso in cui la situazione economica o familiare del richiedente cambi in modo significativo, superando i limiti previsti per ottenere il contributo. Inoltre, se il beneficiario non rispetta gli obblighi dichiarati nella domanda o non comunica tempestivamente eventuali cambiamenti, potrebbe perdere il diritto all’assegno.

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