Amministratore di sostegno spese ordinarie

Amministratore di sostegno e spese ordinarie: ecco quali sono i compiti di natura patrimoniale dell’amministratore di sostegno e quali sono le spese ordinarie e straordinarie che deve rendicontare.
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11/12/23

In questo approfondimento parliamo di amministratore di sostegno e spese ordinarie (scopri le ultime notizie su Invalidità e Legge 104categorie protettediritto del lavorosussidiofferte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsAppTelegram e Facebook).

Amministratore di sostegno e spese ordinarie: chi lo decide

Il giudice nomina l’amministratore di sostegno e decide quali sono le spese ordinarie.

Quando un amministratore viene nominato, la sua prima responsabilità è creare un elenco dei beni di maggiore valore del beneficiario, come mobili, quadri, oggetti preziosi e immobili, chiamato “inventario”. Questo elenco verrà presentato insieme al primo rapporto.

Inoltre, ogni anno a partire dal giorno in cui ha giurato l’incarico, l’amministratore deve presentare un rapporto finanziario presso gli Uffici di cancelleria per la Volontaria Giurisdizione. È possibile utilizzare il modulo fornito o il modulo denominato “rendiconto annuale”.

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Amministratore e spese ordinarie e straordinarie: quali sono e come si gestiscono

In qualità di amministratore di sostegno, è importante tenere un registro delle spese straordinarie autorizzate e delle spese ordinarie di un certo importo.

È essenziale sempre richiedere fatture o ricevute fiscali, ad esempio per spese terapeutiche. Non è necessario allegare gli scontrini senza il codice fiscale del soggetto.

Ogni anno, durante il rendiconto, l’amministratore dovrà fornire al Giudice Tutelare informazioni sull’operato, le condizioni di vita e salute del beneficiario e le sue esigenze.

L’amministratore può erogare spese ordinarie nei limiti stabiliti dal Giudice nel decreto e sostenere spese straordinarie autorizzate.

Se il tetto mensile di spesa risulta insufficiente, l’amministratore deve chiedere al Giudice un aumento in proporzione alle necessità del beneficiario.

Se ci sono spese straordinarie necessarie per il bene del beneficiario, l’amministratore deve ottenere l’autorizzazione tempestiva dal Giudice Tutelare.

L’amministratore dovrà presentare richieste scritte presso la cancelleria della Volontaria Giurisdizione in presenza di nuove esigenze che richiedono la modifica o l’integrazione dei poteri previsti nel decreto di nomina.

Per attività straordinarie, come partecipare a atti notarili, ottenere mutui o avviare procedimenti legali, è necessaria l’autorizzazione preventiva del Giudice Tutelare, quando richiesta dalla legge o prevista dal Giudice.

È fondamentale richiedere sempre l’autorizzazione prima di compiere qualsiasi azione di straordinaria amministrazione che coinvolge il beneficiario con terzi, perché l’autorizzazione potrebbe essere negata, rendendo l’amministratore responsabile dei danni eventuali.

Vediamo in questo articolo quando è necessario l’amministratore di sostegno e quando se ne può fare a meno. Abbiamo anche verificato come si nomina, a chi spetta, qual è il ruolo dei familiari e quando e perché può essere revocato.

amministratore di sostegno e spese ordinarie
amministratore di sostegno e spese ordinarie. Nella foto: una donna legge un documento con attenzione

Responsabilità dell’amministratore di sostegno e rendiconto

Il rendiconto è il documento in cui l’amministratore di sostegno informa regolarmente il Giudice Tutelare delle sue attività.

In termini finanziari, questo documento elenca i soldi che sono entrati e usciti dalla situazione del beneficiario durante un certo periodo, di solito un anno.

Il rendiconto è uno strumento che permette al Giudice di controllare ciò che fa l’amministratore e non fa, per punire eventuali errori.

Se l’amministratore di sostegno agisce male, è possibile chiedere l’intervento del Giudice Tutelare, che può prendere misure adeguate.

Queste misure potrebbero includere la sostituzione dell’amministratore, ma il Giudice Tutelare non può decidere quanto far pagare all’amministratore per eventuali danni causati da errori o negligenza.

Se si vuole chiedere un risarcimento per i danni, è necessario rivolgersi a un tribunale diverso.

L’amministratore di sostegno è responsabile per i danni causati al beneficiario o ad altre persone in base alle regole della tutela.

Tuttavia, questa responsabilità è limitata agli atti e compiti specifici assegnati dall’ordinanza del Giudice Tutelare.

In alcuni casi, l’amministratore di sostegno potrebbe essere ritenuto responsabile secondo l’articolo 2047 del codice civile per i danni causati dall’incapace a causa della sua negligenza nell’adempimento dei suoi compiti di protezione e sorveglianza.

L’amministratore potrebbe essere chiamato a rispondere per danni causati dal beneficiario che compie azioni illegali o non conformi alle disposizioni contenute nell’ordinanza di nomina.

Tuttavia, l’amministratore di sostegno non è responsabile per atti di rilevanza penale commessi dal beneficiario.

L’amministratore di sostegno è un pubblico ufficiale perché può certificare i report al giudice tutelare (Trib. La Spezia, sez. penale, sentenza 25 gennaio 2010 n. 3).

Di conseguenza, può essere accusato di peculato (reato secondo l’art. 314 del codice penale) se prende denaro o beni mobili del beneficiario in modo improprio a causa del suo incarico.

FAQ (domande e risposte)

Chi può essere nominato amministratore di sostegno?

Può essere nominato amministratore di sostegno:

  • un parente entro il quarto grado, compresi i genitori, i fratelli, le sorelle o i figli;
  • il coniuge, purché non sia separato, oppure il convivente;
  • un soggetto terzo, designato dalla stessa persona disabile, che solitamente è un avvocato o un curatore patrimoniale.

Chi può richiedere l’amministratore di sostegno?

La domanda di amministrazione di sostegno può essere presentata alla cancelleria del Tribunale da:

  • un familiare, purché entro il quarto grado di parentela;
  • gli affini entro il secondo grado;
  • il coniuge o una persona stabilmente convivente;
  • il Pubblico Ministero, qualora decidesse di procedere;
  • il tutore o curatore, se la persona da amministrare sia già sottoposta a provvedimento di inabilità oppure interdetta.

Se la persona è stata riconosciuta inabile o interdetta, insieme alla domanda per amministrazione di sostegno deve essere presentata anche la richiesta di revoca dell’istanza precedente.

Come fare domanda per richiedere l’amministrazione di sostegno?

La domanda deve essere presentata alla cancelleria del Giudice Tutelare dove risiede la persona da amministrare.

Se l’amministratore di sostegno si deve occupare anche della salvaguardia del patrimonio immobiliare della persona disabile, potrebbe essere necessario produrre anche un elenco patrimoniale e un dettaglio dei redditi percepiti.

Quali sono i doveri di un assistente di sostegno?

L’amministratore di sostegno provvede:

  • alla cura della persona (eventuali scelte sanitarie, rapporti con il personale medico, espressione del consenso informato, ecc.) e alla gestione degli aspetti relazionali e sociali (scelta del luogo dove vivere, avvio di un percorso di psicoterapia o sostegno nella ricerca di un’occupazione lavorativa e così via);
  • alla cura del patrimonio (amministrazione di beni mobili, come stipendi, pensioni, portafoglio titoli, o di beni immobili), con l’obiettivo di conservare le risorse finanziarie della persona disabile e soddisfare le necessità ordinarie e straordinarie di quest’ultimo.

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