In questo approfondimento parliamo di amministratore di sostegno e Legge 104 (scopri le ultime notizie su Legge 104, invalidità civile, categorie protette, diritto del lavoro, sussidi, offerte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Amministratore di sostegno e Legge 104: può fruire dei permessi retribuiti?
Vediamo subito cosa è previsto in merito ad amministratore di sostegno e Legge 104, ovvero se può richiedere di fruire dei permessi retribuiti.
Nel 2009, il Ministero del Lavoro ha stabilito con la Risoluzione 41 che i permessi lavorativi previsti dalla Legge 104/1992 non possono essere concessi ai tutori e agli amministratori di sostegno delle persone con handicap grave. Questa decisione vale anche se l’assistenza è fornita con continuità ed esclusività.
La Direzione Generale per l’Attività Ispettiva del Ministero del Lavoro ha sostenuto che solo il Legislatore può apportare modifiche alla lista dei beneficiari, tranne che per i congedi retribuiti biennali, dove la Corte costituzionale può intervenire.
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Attualmente, i permessi lavorativi possono essere concessi solo se l’amministratore di sostegno o il tutore sono parenti o affini fino al terzo grado della persona con handicap grave.
Per ottenere i congedi retribuiti, devono essere coniuge, figlio convivente, fratello/sorella convivente o genitore della persona con handicap grave, a condizione che forniscano assistenza in modo continuo ed esclusivo.
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Cos’è la Legge 104
Per capire meglio perché amministratore di sostegno e Legge 104 non sono compatibili, cerchiamo di capire cos’è e a chi spetta la 104.
La Legge 104/1992 è finalizzata al recupero delle persone affette da disabilità fisiche, psichiche o sensoriali.
Essa offre servizi per la prevenzione, cura e riabilitazione delle disabilità, oltre a tutelare giuridicamente ed economicamente le persone disabili.
Le persone con disabilità sono i principali beneficiari di questa legge. Sono definite come quelle con una disabilità fisica, psichica o sensoriale che causa difficoltà nell’apprendimento, relazioni o lavoro, portando a svantaggio sociale o emarginazione. Inoltre, richiedono assistenza continua.
La legge estende i benefici anche a coloro che si prendono cura di persone disabili e offre permessi speciali per i caregiver. Tuttavia, alcune categorie di lavoratori non sono idonee per questi permessi, come lavoratori domestici, lavoratori a domicilio, lavoratori autonomi o agricoli giornalieri.
Per usufruire dei permessi della Legge 104, è necessario che la disabilità sia riconosciuta da una Commissione medica entro 90 giorni dalla domanda.
A chi spetta la Legge 104
Come abbiamo detto, la Legge 104 può essere richiesta sia dalla persona con disabilità che dai familiari entro il terzo grado di parentela, ma a condizione che la persona disabile non sia ricoverata a tempo pieno in una struttura specializzata.
Le persone idonee ai permessi includono disabili gravi, genitori di figli disabili gravi, coniugi, conviventi, parenti o affini entro il secondo grado.
La retribuzione dei permessi è anticipata dal datore di lavoro e recuperata dall’INPS. Questi beneficiari hanno anche priorità nella scelta di una sede di lavoro vicino alla loro residenza.
I permessi variano a seconda del richiedente. Le persone con disabilità possono ottenere 3 giorni di permesso mensile, frazionabili in ore, o riposi giornalieri di 1 o 2 ore, a seconda dell’orario di lavoro.
I genitori di figli disabili in situazione di gravità possono prolungare il congedo parentale fino a tre anni fino al dodicesimo anno di età del figlio. Dopo i 12 anni, hanno ancora diritto ai 3 giorni di permesso mensile.
Coniugi, conviventi e parenti entro il terzo grado possono ottenere 3 giorni di permesso mensili, frazionabili in base all’orario di lavoro settimanale. Inoltre, è possibile richiedere un congedo straordinario di 2 anni durante la vita lavorativa.
Come vedi, l’amministratore di sostegno non rientra tra i beneficiari, a meno che non si tratti, come abbiamo detto, di un parente della persona disabile grave che, oltre alla priorità per la sua assistenza, svolga anche il ruolo di assistente di sostegno.
Amministratore di sostegno ed eredità: è possibile lasciargliela? Una persona che è stata “amministrata”, può fare testamento a favore dell’amministratore? Chiunque abbia l’amministratore di sostegno può fare testamento? Rispondiamo in questo approfondimento.
Cos’è l’amministratore di sostegno
L’amministratore di sostegno è una persona designata per aiutare chi, a causa di una malattia o disabilità, non può più prendersi cura dei propri affari.
Questa figura è stata creata per proteggere e assistere chi è incapace di gestire i propri interessi, sia in modo temporaneo che permanente.
L’amministratore di sostegno deve agire nel rispetto dei desideri e dei bisogni del beneficiario, occupandosi della gestione sia degli aspetti personali che di quelli economici di questa persona.
Ricapitolando:
- l’amministratore di sostegno è designato per assistere persone con malattie o disabilità;
- la sua funzione è aiutare coloro che non possono più occuparsi dei propri affari;
- questo supporto può essere temporaneo o permanente;
- l’amministratore deve considerare i desideri e i bisogni del beneficiario;
- deve occuparsi sia degli aspetti personali che di quelli economici della persona affidata.
Indennità per amministratore di sostegno, vediamo come funziona e quando chi si occupa degli interessi di una persona con disabilità può avere diritto a un rimborso spese. Cosa dice la legge, come si quantifica l’importo e come viene ritenuto da un punto di vista fiscale.
Chi lo può richiedere
La richiesta di un amministratore di sostegno può essere avanzata:
- dallo stesso beneficiario, quando si rende conto della propria incapacità di gestire i propri interessi;
- dal coniuge o dal convivente del beneficiario;
- dai parenti entro il quarto grado di parentela;
- dagli affini entro il secondo grado;
- dal tutore o dal curatore del beneficiario;
- dal pubblico ministero.
La legge permette di proteggere gli interessi di una persona disabile o interdetta. Scopri come si ottiene la tutela legale per una persona disabile.
Quando è necessario
Come abbiamo detto, l’amministratore di sostegno è una figura necessaria quando una persona non può più occuparsi da sola dei suoi affari a causa di una malattia o di un problema fisico o mentale, che sia temporaneo o permanente.
Tuttavia, non è obbligatorio nominare un amministratore di sostegno secondo il Codice Civile. La legge dice che questa figura “può” essere istituita, ma non “deve” essere creata.
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Quali sono i suoi compiti
L’amministratore svolge due tipi di compiti. Ci sono quelli “piccoli”, che può fare senza chiedere il permesso del giudice, come acquistare cose di poco valore o oggetti necessari, o stipulare contratti di affitto brevi. Poi ci sono operazioni più grandi, come comprare o vendere una casa, che richiedono il permesso del giudice.
Il giudice può anche decidere se l’amministratore agisce per conto del beneficiario o se quest’ultimo collabora con l’amministratore.
Scopri come revocare l’amministratore di sostegno e quali sono i casi in cui questo processo è possibile, oltre che alle sue conseguenze.
FAQ sull’amministratore di sostegno e Legge 104
Chi può prendere la 104 per due persone?
Diversi familiari possono usufruire, a turno, dei permessi per assistere lo stesso familiare disabile, come previsto dall’articolo 3 comma 3 della Legge 104/1992, con un limite massimo di tre giorni mensili complessivi. Prima di questa modifica, l’alternanza era permessa solo ai genitori che assistevano un figlio disabile, ma ora questa possibilità viene estesa a tutti coloro che hanno il diritto di fruire dei permessi previsti dalla Legge 104.
Quante persone si possono assistere con Legge 104?
Più persone aventi diritto possono alternarsi nell’utilizzo dei permessi previsti dalla Legge 104 per fornire assistenza alla stessa persona con grave disabilità. Inoltre, i congedi straordinari saranno concessi anche ai conviventi di fatto.
È possibile contestare la nomina di un amministratore di sostegno?
Certamente. Quando l’attuale amministratore di sostegno compie atti dannosi per il beneficiario.
L’amministratore di sostegno quali atti può compiere?
L’amministratore di sostegno può compiere atti di ordinaria amministrazione ed atti di straordinaria amministrazione. Per il compimento degli atti di straordinaria amministrazione è necessaria l’autorizzazione del giudice tutelare.
È bene sottolineare che i poteri dell’amministratore di sostegno sono dettagliatamente indicati nel decreto di nomina nel quale viene indicato, anche, quanto può mensilmente prelevare per i bisogni del beneficiario.
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