Accompagnamento, serve la revisione o dura per sempre?

Vediamo in quali casi l’accompagnamento prevede la revisione e quando invece è per sempre.
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2/4/23

Se sei titolare di assegno di accompagnamento, devi sempre dimostrare periodicamente il possesso dei requisiti per aver diritto al sussidio? L’accompagnamento prevede la revisione in ogni caso? (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).

L’indennità di accompagnamento è una prestazione economica che viene rilasciata alle persone invalide con difficoltà a deambulare da soli o a compiere gli atti della vita quotidiana senza assistenza.

In alcuni casi, l’accompagnamento prevede la revisione. In questo approfondimento chiariamo quando è prevista e quando invece si è esonerati da questo obbligo.

Indice

Quando l’accompagnamento prevede la revisione

Chiariamo subito che l’accompagnamento prevede la revisione quando, nel verbale di invalidità rilasciato dalla commissione medica dell’Asl, oltre alla percentuale di invalidità al 100% o il diritto all’accompagnamento è indicato l’obbligo di sostenere la visita di revisione, con la data prevista per la nuova convocazione di fronte alla commissione medica.

La visita di revisione è prevista per gli invalidi civili a cui sono state riconosciute delle patologie o minorazioni che possono cambiare nel tempo, oppure se si tratta di un soggetto in età evolutiva (0-18 anni).

Una volta chiarito quando l’accompagnamento prevede la revisione, andiamo a vedere nel dettaglio i casi in cui si è esonerati dall’obbligo.

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Quando l’Inps non chiama a visita di revisione?

Abbiamo visto quando l’accompagnamento prevede la revisione. L’Inps non chiama a revisione, al contrario, quando la commissione medica valuta l’invalidità stabile o definitiva, senza alcuna modifica (in positivo o in negativo) nel tempo.

In questo caso, all’interno del verbale di invalidità non è presente alcuna dicitura in merito a una visita di revisione futura.

Precisiamo, però, che è comunque facoltà dell’Inps programmare una visita “a campione” dei soggetti titolari di qualsiasi prestazione assistenziale, nella quale potresti rientrare anche tu.

Se dovesse riguardarti, ti consigliamo di presentarti di fronte alla commissione medica nel giorno e all’orario che ti verrà notificato per lettera raccomandata, altrimenti potresti rischiare di perdere il sussidio.

Qualora non fossi in grado di recarti fisicamente al luogo della visita, puoi sempre chiedere la visita domiciliare.

Inoltre, anche se non è prevista nel verbale di invalidità la visita di revisione, qualora le tue condizioni di salute dovessero aggravarsi, hai sempre diritto a richiedere una visita di revisione per l’aggravamento e accedere ad eventuali altre prestazioni.

Cosa succede se l’accompagnamento prevede la revisione? Vediamolo nel prossimo paragrafo.

Indennità di accompagnamento addio: la misura di sostegno verrà sostituita, lo prevede il decreto sulla non autosufficienza. Scopri in questo articolo di cosa si tratta.

In questo video che ti consigliamo di vedere viene spiegato cos’è l’assegno di accompagnamento, cosa prevede e come richiederlo:

Cosa succede se l’accompagnamento prevede la revisione

Se l’accompagnamento prevede la revisione, come abbiamo detto, troverai la dicitura all’interno del verbale di invalidità.

Riceverai, a distanza di qualche mese o di qualche anno, una raccomandata da parte dell’Inps, in cui sarà presente il giorno, l’ora e il luogo della convocazione davanti alla commissione medica dell’Asl.

Dovrai presentarti di fronte alla commissione medica, portando con te tutta la documentazione sanitaria prodotta precedentemente e, se ritieni ci sia stato un peggioramento, produrre una nuova documentazione sanitaria che lo certifichi.

A questo punto, la commissione valuterà se ci sono ancora i requisiti per confermare la percentuale di invalidità che ti era stata applicata e il diritto all’accompagnamento, oppure aumentare la percentuale.

In alcuni casi, però, l’Istituto, una volta valutata la documentazione sanitaria e la tua condizione di salute, potrebbe abbassare la percentuale di invalidità e decidere di revocarti l’accompagnamento. Cosa fare, in questi casi? Vediamolo.

In questo articolo facciamo un calcolo di quanto prende un invalido al 100 per cento con l’accompagnamento.

L'accompagnamento prevede la revisione
Accompagnamento, serve la revisione o dura per sempre?

Cosa fare se l’accompagnamento prevede la revisione e viene abbassata la percentuale di invalidità

Se l’accompagnamento prevede la revisione e, a seguito della nuova visita, la commissione medica dell’Asl abbassa la percentuale di invalidità e ti revoca l’indennità di accompagnamento, puoi sempre fare ricorso.

Hai la possibilità di scegliere due strade:

Andiamo a vedere qual è la procedura per entrambi e quali sono i lati negativi e positivi.

Scopri quando arriva l’accompagnamento di gennaio 2023 e quali sono gli aumenti che verranno applicati.

Richiesta annullamento verbale Inps quando l’accompagnamento prevede la revisione e non viene confermato

Se l’accompagnamento prevede la revisione e dopo la visita della commissione medica ti viene abbassata la percentuale di invalidità e revocato l’accompagnamento, prima di procedere al ricorso giudiziario, con gli inevitabili costi da sostenere, puoi portare avanti una procedura alternativa chiamata “richiesta di annullamento del verbale di autotutela”.

In questo modo potrai chiedere all’INPS di bloccare il verbale redatto dalla commissione medica, con la quale sei in disaccordo, e richiedere una nuova visita di accertamento.

Il lato negativo di questa procedura è rappresentato dalle tempistiche molto lunghe e dal fatto che la richiesta di annullamento non interrompe i termini di prescrizione. Scaduto questo periodo, non sarà più possibile presentare ricorso al tribunale.

La prescrizione interviene 180 giorni dopo la comunicazione dell’esito della visita medica. I tempi vengono calcolati dall’arrivo del verbale.

Nel prossimo paragrafo vediamo invece cosa prevede il ricorso giudiziario e qual è la procedura da seguire.

Ti spieghiamo se può essere erogata indennità di accompagnamento a chi è autosufficiente e come fare per ottenerla.

In questo nostro video, invece, ti spieghiamo cosa succede a pensioni, Rcd e fisco con la Legge di Bilancio 2023:

Ricorso giudiziario quando l’accompagnamento prevede la revisione e non viene confermato

L’altra strada che puoi seguire, se l’accompagnamento prevede la revisione e ti è stata abbassata la percentuale di invalidità e revocato l’accompagnamento, è il ricorso giudiziario.

Il ricorso giudiziario, che interrompe i tempi di prescrizione, è una procedura identica per invalidità civile, il riconoscimento della Legge 104 e la cecità civile. In pratica, dovrai nominare un avvocato difensore che ti rappresenti e depositare quella che si chiama “istanza di accertamento tecnico preventivo “.

Nella richiesta, che i giudici dovranno valutare, devono essere contenute:

  • la documentazione medica specialistica;
  • la descrizione delle condizioni mediche che hanno causato lo stato invalidante;
  • una perizia di parte, se presente, effettuata per conto del richiedente da un medico specialista.

I tempi del ricorso giudiziario, che di solito sono compresi fra 3 e 5 mesi, cambiano da tribunale a tribunale.

In sintesi, il ricorso giudiziario ha tempi molto più brevi rispetto alla richiesta di annullamento del verbale Inps, ma di contro, il ricorso giudiziario ha dei costi che sono assenti nella prima procedura.

In questo articolo ti spieghiamo dettagliatamente tutta la procedura del ricorso giudiziario, mentre in questo approfondimento ti parliamo di chi paga l’avvocato per l’Inps e in quali casi puoi evitare il pagamento delle spese e degli oneri giudiziari.

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