Accompagnamento e pensione minima 2023: sono compatibili? E di quanto aumenterebbero nel 2023? Ne parliamo in questo approfondimento (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).
Indice
- Accompagnamento e pensione minima 2023: sono compatibili?
- Accompagnamento e pensione minima 2023: cosa accade a gennaio?
- Accompagnamento e pensione minima 2023: importi a gennaio
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Accompagnamento e pensione minima 2023: sono compatibili?
Accompagnamento e pensione minima 2023: posso prendere contemporaneamente le due prestazioni o c’è una legge che lo vieta?
Rispondiamo affermativamente: l’accompagnamento e la pensione minima possono essere percepite assieme, se si rispettano determinati requisiti.
L’integrazione al trattamento minimo (pensione minima) spetta ai pensionati titolari di pensioni di vecchiaia o anticipate, che percepiscono assegni di importo inferiore alla soglia prevista dallo Stato per una vita dignitosa.
Nel 2022 l’importo della pensione minima è stato fissato a 524 euro, mentre nel 2023 salirà fino a 572 euro al mese e arriverà, probabilmente, fino a 590-600 euro al mese per i pensionati che hanno almeno 75 anni.
Per ricevere l’integrazione in misura piena nel 2023 sarà necessario avere un reddito personale non superiore a 7.328,49 euro l’anno e un reddito da coniugato non superiore a 14.656,98 euro l’anno.
Spetta un’integrazione ridotta nel caso in cui il pensionato ha un reddito personale annuo compreso tra 7.328,59 euro e 14.656,98 euro o un reddito da coniugato compreso tra 14.656,98 euro e 29.314,36 euro. Oltre queste soglie non spetta alcuna integrazione. Ricordiamo che sono valori indicativi, in attesa dell’ufficialità del Governo.
E l’indennità di accompagnamento? Per ottenere la prestazione erogata dall’INPS non bisogna rispettare alcun requisito reddituale: di conseguenza l’importo della pensione minima non influenza assolutamente il percepimento dell’indennità.
Per riceverla è necessario essere riconosciuti invalidi totali non autosufficienti, ovvero impossibilitati a deambulare senza accompagnatore o a svolgere azioni di vita quotidiana, come lavarsi, vestirsi, mangiare, senza assistenza.
Inoltre, ai fini dell’ottenimento della prestazione, il richiedente (anche se cittadino europeo o extracomunitario) deve avere la residenza in Italia e non essere ricoverato in istituti con pagamento della retta a carico dello Stato o di enti pubblici.
Leggi come cambia l’assegno ordinario di invalidità nel 2023.
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Accompagnamento e pensione minima 2023: cosa accade a gennaio?
Accompagnamento e pensione minima 2023 possono essere percepite assieme. Ma cosa prevedono gli aumenti dal prossimo gennaio?
Tutti i trattamenti previdenziali e assistenziali riceveranno un aumento del 7,3% rispetto agli importi del 2022. Come visto in precedenza, la pensione minima salirà fino a 572 euro circa al mese, mentre per gli over 75 potrebbe essere previsto – manca soltanto l’ufficialità – un ulteriore incremento fino a 590-600 euro al mese.
Anche l’indennità di accompagnamento verrà aumentata del 7,3%, quindi passerà dagli attuali 529,94 euro a 568,58 euro al mese, con un aumento di 38,68 euro lordi al mese.
Quindi, aspettando le cifre ufficiali dal Governo e dall’INPS, chi prende accompagnamento e pensione minima 2023 quanto riceverà di pensione a partire da gennaio 2023?

Accompagnamento e pensione minima 2023: importi a gennaio
Prima di rispondere è necessario chiarire che per determinare il reddito personale o da coniugato del pensionato, si considerano tutti i redditi utili ai fini IRPEF, ad esclusione:
- dei redditi della casa in cui vive;
- delle pensioni integrabili al minimo;
- degli arretrati soggetti a tassazione separata come TFR e arretrati da lavoro riferiti ad anni precedenti;
- dei redditi esenti da IRPEF come le rendite INAIL, le pensioni di guerra, e le pensioni di invalidità civile, compresa l’indennità di accompagnamento.
L’accompagnamento, dunque, non fa reddito e non influisce negativamente sull’erogazione dell’integrazione al trattamento minimo in misura piena.
Quindi, un pensionato invalido totale e non autosufficiente con età inferiore a 75 anni riceverà una pensione minima di circa 572 euro al mese e un accompagnamento di 568,58 euro al mese, per un importo complessivo di 1.140 euro al mese.
Se passasse l’emendamento con l’aumento della pensione minima per gli over 75 anni fino a 600 euro al mese, l’importo complessivo sarebbe di 1.168 euro al mese.
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