Accompagnamento e pensione minima 2023 con aumenti

Accompagnamento e pensione minima 2023: a quanto ammonta l'importo totale?
 - 
4/10/23

Accompagnamento e pensione minima 2023: sono compatibili? E di quanto aumenterebbero nel 2023? Ne parliamo in questo approfondimento (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).

Indice

Accompagnamento e pensione minima 2023: sono compatibili?

Accompagnamento e pensione minima 2023: posso prendere contemporaneamente le due prestazioni o c’è una legge che lo vieta?

Rispondiamo affermativamente: l’accompagnamento e la pensione minima possono essere percepite assieme, se si rispettano determinati requisiti.

L’integrazione al trattamento minimo (pensione minima) spetta ai pensionati titolari di pensioni di vecchiaia o anticipate, che percepiscono assegni di importo inferiore alla soglia prevista dallo Stato per una vita dignitosa.

Nel 2022 l’importo della pensione minima è stato fissato a 524 euro, mentre nel 2023 salirà fino a 572 euro al mese e arriverà, probabilmente, fino a 590-600 euro al mese per i pensionati che hanno almeno 75 anni.

Per ricevere l’integrazione in misura piena nel 2023 sarà necessario avere un reddito personale non superiore a 7.328,49 euro l’anno e un reddito da coniugato non superiore a 14.656,98 euro l’anno.

Spetta un’integrazione ridotta nel caso in cui il pensionato ha un reddito personale annuo compreso tra 7.328,59 euro e 14.656,98 euro o un reddito da coniugato compreso tra 14.656,98 euro e 29.314,36 euro. Oltre queste soglie non spetta alcuna integrazione. Ricordiamo che sono valori indicativi, in attesa dell’ufficialità del Governo.

E l’indennità di accompagnamento? Per ottenere la prestazione erogata dall’INPS non bisogna rispettare alcun requisito reddituale: di conseguenza l’importo della pensione minima non influenza assolutamente il percepimento dell’indennità.

Per riceverla è necessario essere riconosciuti invalidi totali non autosufficienti, ovvero impossibilitati a deambulare senza accompagnatore o a svolgere azioni di vita quotidiana, come lavarsi, vestirsi, mangiare, senza assistenza.

Inoltre, ai fini dell’ottenimento della prestazione, il richiedente (anche se cittadino europeo o extracomunitario) deve avere la residenza in Italia e non essere ricoverato in istituti con pagamento della retta a carico dello Stato o di enti pubblici.

Leggi come cambia l’assegno ordinario di invalidità nel 2023.

Entra nella community e nella chat di Invalidità e Diritti e aggiungiti al gruppo Telegram di news su invalidità e Legge 104 e a quello di WhatsApp per tutte le news. Nel nostro gruppo Facebook confrontati con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi.

Accompagnamento e pensione minima 2023: cosa accade a gennaio?

Accompagnamento e pensione minima 2023 possono essere percepite assieme. Ma cosa prevedono gli aumenti dal prossimo gennaio?

Tutti i trattamenti previdenziali e assistenziali riceveranno un aumento del 7,3% rispetto agli importi del 2022. Come visto in precedenza, la pensione minima salirà fino a 572 euro circa al mese, mentre per gli over 75 potrebbe essere previsto – manca soltanto l’ufficialità – un ulteriore incremento fino a 590-600 euro al mese.

Anche l’indennità di accompagnamento verrà aumentata del 7,3%, quindi passerà dagli attuali 529,94 euro a 568,58 euro al mese, con un aumento di 38,68 euro lordi al mese.

Quindi, aspettando le cifre ufficiali dal Governo e dall’INPS, chi prende accompagnamento e pensione minima 2023 quanto riceverà di pensione a partire da gennaio 2023?

Accompagnamento e pensione minima 2023
Accompagnamento e pensione minima 2023: a quanto ammonta l’importo totale?

Accompagnamento e pensione minima 2023: importi a gennaio

Prima di rispondere è necessario chiarire che per determinare il reddito personale o da coniugato del pensionato, si considerano tutti i redditi utili ai fini IRPEF, ad esclusione:

  • dei redditi della casa in cui vive;
  • delle pensioni integrabili al minimo;
  • degli arretrati soggetti a tassazione separata come TFR e arretrati da lavoro riferiti ad anni precedenti;
  • dei redditi esenti da IRPEF come le rendite INAIL, le pensioni di guerra, e le pensioni di invalidità civile, compresa l’indennità di accompagnamento.

L’accompagnamento, dunque, non fa reddito e non influisce negativamente sull’erogazione dell’integrazione al trattamento minimo in misura piena.

Quindi, un pensionato invalido totale e non autosufficiente con età inferiore a 75 anni riceverà una pensione minima di circa 572 euro al mese e un accompagnamento di 568,58 euro al mese, per un importo complessivo di 1.140 euro al mese.

Se passasse l’emendamento con l’aumento della pensione minima per gli over 75 anni fino a 600 euro al mese, l’importo complessivo sarebbe di 1.168 euro al mese.

Ecco gli articoli preferiti dagli utenti sull’invalidità civile:

Your Title Goes Here

Your content goes here. Edit or remove this text inline or in the module Content settings. You can also style every aspect of this content in the module Design settings and even apply custom CSS to this text in the module Advanced settings.

Entra nei gruppi

Ricevi ogni giorno gratis e senza spam i migliori articoli sull’invalidità e sulla Legge 104. Scegli il gruppo che ti interessa:

Telegram (Consigliato) / privacy

WhatsApp / privacy

Facebook

Importante:

  • Sul gruppo Telegram è possibile commentare le notizie e confrontarsi in chat;
  • Sul gruppo WhatsApp non si può scrivere, pubblichiamo noi le notizie due volte al giorno;
  • I post nel gruppo Facebook sono moderati. Pubblichiamo solo quelli utili alla comunità. I commenti sono liberi, ma controllati.

Ci riserviamo di bannare ed escludere dai gruppi persone violente/aggressive o che si comportano contro i nostri valori.