Accompagnamento e Reddito di cittadinanza insieme?

Scopri se è possibile cumulare accompagnamento e Reddito di cittadinanza e cosa succede in questo caso all’importo della prestazione o del sussidio.
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11/12/23

In questo approfondimento parliamo di cumulabilità tra assegno di accompagnamento e Reddito di cittadinanza (scopri le ultime notizie su Invalidità e Legge 104categorie protettediritto del lavorosussidiofferte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsAppTelegram e Facebook).

Accompagnamento e Reddito di cittadinanza sono cumulabili?

Sì, assegno di accompagnamento e Reddito di cittadinanza sono cumulabili. Le persone con un grado di disabilità al 100% che beneficiano dell’indennità di accompagnamento, necessitando di assistenza continua e supporto fisico, possono accedere al Reddito di Cittadinanza senza subire riduzioni dovute all’importo dell’assegno mensile, perché questo beneficio non è soggetto alla prova dei mezzi.

Altre prestazioni e sussidi compatibili con il Reddito di Cittadinanza, che non influiscono sul suo importo, includono:

  • Riduzioni nella compartecipazione al costo dei servizi
  • Rimborsi di spese sostenute
  • Buoni servizio e altri titoli che sostituiscono servizi

Queste misure sono progettate per offrire ulteriore supporto finanziario a coloro che necessitano di assistenza a causa di disabilità al 100%, senza ridurre il beneficio del Reddito di Cittadinanza.

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Importo del Reddito di cittadinanza con accompagnamento

Come abbiamo detto, accompagnamento e Reddito di cittadinanza sono assolutamente compatibili e non si riduce l’importo, né dell’assegno di accompagnamento e né del Rdc.

Se ricevi il Reddito di cittadinanza, puoi anche essere beneficiario dell’indennità di accompagnamento e viceversa, senza che entrambe le prestazioni si sommino al tuo reddito complessivo.

Tuttavia, se percepisci sia l’indennità di accompagnamento che una pensione di invalidità, l’importo del Reddito di cittadinanza sarà ridotto di conseguenza.

Questa riduzione avviene perché la pensione di invalidità viene sottratta dall’importo complessivo del Reddito di cittadinanza.

In sintesi:

  • Reddito di cittadinanza e indennità di accompagnamento possono essere cumulati;
  • la pensione di invalidità, se percepita insieme all’indennità di accompagnamento, comporta una decurtazione dell’importo del reddito di cittadinanza;
  • non vi è cumulo di redditi tra Reddito di cittadinanza e indennità di accompagnamento, ma la pensione di invalidità incide sull’importo complessivo del Reddito di cittadinanza.

Accompagnamento e disoccupazione: si possono percepire assieme o sono incompatibili? Ecco cosa dice la legge e cosa sapere in merito.

Pensione di invalidità e Reddito di cittadinanza

Così come assegno di accompagnamento e Reddito di cittadinanza sono cumulabili, lo sono anche accompagnamento e pensione di invalidità.

Chi riceve la pensione di invalidità civile non perde il diritto al RdC, ma la pensione di invalidità sarà ridotta se si percepiscono altri sostegni finanziari.

In pratica, come abbiamo detto, l’importo della pensione di invalidità civile viene sottratto dal sussidio spettante.

Il decreto sul reddito di cittadinanza stabilisce che il reddito familiare, per la Pensione e il Reddito di Cittadinanza, sia calcolato al netto dei trattamenti assistenziali inclusi nell’ISEE, anche se non sono più in godimento.

Questo include i trattamenti assistenziali attualmente in corso per i membri del nucleo familiare, escludendo solo le prestazioni non soggette alla prova dei mezzi, ovvero quelle erogate indipendentemente dal reddito familiare, come ad esempio l’accompagnamento.

È importante notare che il RdC non è considerato reddito ai fini dell’IRPEF, ma deve comunque essere dichiarato nell’ISEE come reddito esente da IRPEF, come qualsiasi altra prestazione assistenziale.

Cambia la percentuale di invalidità per continuare a ricevere il Reddito di cittadinanza 2023 per le persone invalide. Ecco chi viene considerato persona invalida non occupabile e continuerà a ricevere il sussidio anti povertà.

accompagnamento e reddito di cittadinanza
Accompagnamento e reddito di cittadinanza. Nella foto: punti interrogativi.

Importo Rdc diminuito se percepisci pensione di invalidità

Il Reddito di Cittadinanza (RdC) viene quindi influenzato dalla presenza di altre prestazioni di invalidità civile, le quali riducono l’importo complessivo.

La legge stabilisce che il reddito familiare utilizzato per calcolare il RdC deve escludere i trattamenti assistenziali che richiedono una verifica dei requisiti reddituali, come ad esempio la pensione e l’assegno di invalidità.

Al contrario, l’indennità di accompagnamento non influenza l’importo del RdC poiché viene erogata indipendentemente dal reddito del beneficiario. Tuttavia, i percettori delle pensioni di invalidità e del RdC hanno subito tagli significativi dal 2022, suscitando preoccupazione.

Cerchiamo di capire dove andrà richiesto l’Assegno di inclusione per persone disabili una volta che il Reddito di cittadinanza uscirà fuori di scena.

Accompagnamento e Reddito di cittadinanza subiscono tagli?

No, accompagnamento e Reddito di cittadinanza vengono corrisposti in maniera piena, senza subire alcun taglio.

Se invece si percepisce insieme pensione di invalidità e Rdc, allora sì, purtroppo vengono effettuati dei tagli al sussidio.

Come abbiamo detto, dal 2022 l’INPS effettua tagli significativi a seguito degli aumenti delle pensioni di invalidità, derivanti dalla Sentenza della Corte Costituzionale n. 152/20.

L’incremento al milione ha impattato sul reddito familiare, incluso nel calcolo del RdC, causando riduzioni o addirittura eliminazioni del beneficio per i percettori di invalidità “maggiorata”.

Nonostante la pensione di invalidità non concorra al calcolo ISEE, l’incremento al milione incide sul reddito familiare utilizzato per l’erogazione del RdC.

Il calcolo del reddito familiare per il RdC si basa sul decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 159 del 2013, considerando i trattamenti assistenziali inclusi nell’ISEE, ad eccezione dell’indennità di accompagnamento.

L’INPS, tramite il messaggio n. 548 del 03-02-2022, ha annunciato l’inclusione di tutti i trattamenti assistenziali nel reddito familiare, tranne l’indennità di accompagnamento.

Tra i trattamenti che influenzano il reddito, oltre a quelli già menzionati, figurano:

maggiorazione dell’aumento della pensione sociale;

importo aggiuntivo per le pensioni integrate al trattamento minimo;

quattordicesima.

Questi elementi, quindi, contribuiscono a tagli considerevoli per i percettori di pensione di invalidità e RdC dal 2022.

Alcuni ricevono solo 40 euro di Rdc, mentre altri lo perdono completamente. Cosa succederà con l’Assegno di inclusione, che sostituirà il RdC dal 1° gennaio 2024?

Ancora non abbiamo delle certezze assolute, ma ci auguriamo che la situazione venga risolta al più presto, dato che il 2023 è in procinto di concludersi.

FAQ sull’Assegno di inclusione al posto del Rdc dal 2024

Che cos’è l’Assegno di inclusione?

L’Assegno di inclusione sarà riconosciuto a decorrere dal primo gennaio 2024 quale misura di sostegno economico e di inclusione sociale e professionale, condizionata al possesso di requisiti di residenza, cittadinanza e soggiorno, alla prova dei mezzi sulla base dell’ISEE, alla situazione reddituale del beneficiario e del suo nucleo familiare e all’adesione a un percorso personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa.

A chi è destinato l’Assegno di inclusione?

L’Assegno di inclusione è riconosciuto ai nuclei familiari che abbiano almeno un componente in una delle seguenti condizioni:

  • minorenne;
  • in condizione di svantaggio e inserito in programma di cura e assistenza dei servizi socio sanitari territoriali certificato dalla pubblica amministrazione. 

Ai fini della determinazione del beneficio spettante, attraverso una scala di equivalenza si tiene conto dei componenti in una delle condizioni sopra indicate, nonché del componente che svolge funzioni di cura con riferimento alla presenza di minori di 3 anni di età, di 3 o più figli minorenni ovvero di componenti con disabilità o non autosufficienti.

Quale sarà l’importo dell’Assegno di inclusione?

L’importo dell’Assegno di inclusione è composto da una integrazione del reddito familiare fino a euro 6.000 annui, ovvero euro 7.560 annui se il nucleo familiare è composto da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni ovvero da persone di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari tutti in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza, moltiplicati per il corrispondente parametro della scala di equivalenza. A tale importo, può essere aggiunto un contributo per l’affitto dell’immobile dove risiede il nucleo per un importo pari all’ammontare del canone annuo previsto nel contratto in locazione (ove regolarmente registrato) fino ad un massimo di euro 3.360 annui, ovvero 1.800 euro annui se il nucleo familiare è composto da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni ovvero da persone di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari tutti in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza. Tale integrazione non rileva ai fini del calcolo della soglia di reddito familiare. Il beneficio economico non può essere, comunque, inferiore a 480 euro.

Il beneficio è erogato mensilmente per un periodo continuativo non superiore a 18 mesi e può essere rinnovato, previa sospensione di un mese, per ulteriori 12 mesi. Allo scadere dei periodi di rinnovo è sempre prevista la sospensione di un mese.

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