Se sei titolare della pensione di invalidità, puoi anche ottenere l’accompagnamento. Cerchiamo di capire se è possibile l’accompagnamento compatibile con la pensione di invalidità (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).
La pensione di invalidità è una prestazione che viene erogata a chi è riconosciuta una percentuale di invalidità superiore al 74%.
Puoi quindi essere titolate di pensione di invalidità parziale (fino al 99%) o totale (100%). L’accompagnamento compatibile con la pensione di invalidità, in quali casi si verifica? E con che cosa è incompatibile l’accompagnamento? Ne parliamo in questo approfondimento.
Indice
- Accompagnamento compatibile con la pensione di invalidità?
- Quanto si prende di invalidità e accompagnamento?
- Accompagnamento compatibile con la pensione di invalidità e con che cos’altro?
- Accompagnamento compatibile con la pensione di invalidità ma non compatibile con queste prestazioni
- Accompagnamento compatibile con altre prestazioni in caso di pluriminorazioni
- Come fare domanda per l’accompagnamento compatibile con la pensione di invalidità civile
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Accompagnamento compatibile con la pensione di invalidità?
Rispondiamo subito alla domanda: sì, l’accompagnamento compatibile con la pensione di invalidità è possibile, ma solo nel caso in cui ti sia stata riconosciuta un’invalidità totale (100%) con impossibilità a deambulare da solo o a compiere gli atti della vita quotidiana senza assistenza (non autosufficienza).
Questo, perché l’indennità di accompagnamento viene riconosciuta solo in presenza di queste condizioni.
Quindi, per fare un esempio: se percepisci pensione di invalidità parziale, con una percentuale dell’80%, se non ti viene riconosciuta l’invalidità totale e la non autosufficienza, non avrai diritto all’accompagnamento. In caso contrario, puoi richiedere sia la pensione di inabilità (invalidità totale e permanente) e sia l’accompagnamento.
Prima di vedere nel dettaglio quali sono le altre prestazioni compatibili con l’accompagnamento e quali, invece, non sono cumulabili, rispondiamo a una domanda che ci viene spesso fatta dai nostri utenti: quanto si prende di invalidità e accompagnamento?
Con l’invalidità totale al 100% e l’inabilità, puoi aver diritto anche a delle maggiorazioni, che ti permettono di aumentare l’importo dell’assegno. Questo video che abbiamo scelto per te spiega di cosa si tratta:
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Quanto si prende di invalidità e accompagnamento?
Abbiamo visto che è possibile accompagnamento compatibile con la pensione di invalidità. Probabilmente, adesso ti starai chiedendo: quanto si prende di invalidità e accompagnamento?
Innanzitutto, precisiamo che, in situazioni di non autosufficienza, l’indennità di accompagnamento viene riconosciuta senza limiti di età e di reddito.
Questo vuol dire che non dovrai dimostrare di possedere un determinato reddito per aver diritto all’assegno mensile, che per il 2022 è pari a 524,16 euro.
Per quanto invece riguarda la pensione di invalidità totale, per ottenerla devi:
- avere riconosciuta un’inabilità totale e permanente (100%);
- possedere un reddito inferiore alla soglia stabilita ogni anno per legge (per il 2022 è pari a 17.050,42 euro);
- avere un’età compresa tra i 18 e i 67 anni;
- avere la cittadinanza italiana e risiedere stabilmente e abitualmente sul territorio nazionale.
Se possiedi tutti questi requisiti, hai diritto a un assegno mensile pari a 292,55 euro (2022).
Quindi, per rispondere alla domanda: con invalidità totale e accompagnamento, si può ottenere un importo pari a 834,71 euro (524,16 euro + 292,55 euro). In questo articolo abbiamo parlato nel dettaglio di quanto prende un invalido al 100% con l’accompagnamento.
A questo punto, vediamo con quali altre prestazioni è compatibile l’accompagnamento e con cosa invece non è cumulabile.
Accompagnamento compatibile con la pensione di invalidità e con che cos’altro?
È possibile l’accompagnamento compatibile con la pensione di invalidità, ma non solo.
L’indennità di accompagnamento, infatti, è compatibile e quindi cumulabile anche con:
- lo svolgimento di un’attività lavorativa;
- le pensioni e le indennità di accompagnamento per i ciechi totali o parziali (soggetti pluriminorati, ovvero con diversi tipi di menomazioni: vedremo tra poco cosa significa).
Inoltre, l’indennità di accompagnamento spetta anche:
- alle persone che sono sottoposte a chemioterapia o a altre terapie in regime di day hospital e che non possono recarsi da sole all’ospedale (sentenza Corte di Cassazione numero 1705 del 1999);
- ai bambini minorenni, incapaci di camminare senza l’aiuto di una persona e bisognosi di assistenza continua (sentenza della Corte di Cassazione numero 1377 del 2003);
- alle persone affette dal morbo di Alzheimer e dalla sindrome di Down, alle persone affette da epilessia, sia a coloro che subiscono attacchi quotidiani, sia a coloro che abbiano solo di tanto in tanto le cosiddette “crisi di assenza”;
- a coloro che, pur capaci di compiere materialmente gli atti elementari della vita quotidiana (mangiare, vestirsi, pulirsi), necessitano di accompagnatore perché sono incapaci (in ragione di gravi disturbi della sfera intellettiva e cognitiva, addebitabili a forme avanzate di stati patologici) di rendersi conto della portata dei singoli atti che vanno a compiere e dei modi e dei tempi in cui gli stessi devono essere compiuti (sentenza Corte di Cassazione n.1268 del 2005).
Con che cosa è invece incompatibile e quindi non cumulabile l’accompagnamento? Vediamolo.
L’inabilità permanente garantisce una serie di benefici a seconda del grado di disabilità riconosciuto dall’INPS. Ecco quali sono i gradi e le agevolazioni.

Accompagnamento compatibile con la pensione di invalidità ma non compatibile con queste prestazioni
Abbiamo visto l’accompagnamento compatibile con la pensione di invalidità e con altre prestazioni, oltre ai casi in cui è possibile ottenerlo anche di fronte a una situazione di non autosufficienza. A tal proposito, leggi anche questo articolo, in cui ti spieghiamo quando, un anziano autosufficiente, può comunque richiedere l’accompagnamento.
L’indennità di accompagnamento è invece non compatibile e quindi non cumulabile con queste prestazioni:
- indennità di frequenza;
- indennità provenienti da invalidità causate da guerra, lavoro o servizio.
Ti ricordiamo, però, che se sei titolare di una di queste prestazioni, hai la possibilità di scegliere il trattamento a te più favorevole, ma non puoi percepire entrambe le erogazioni.
Inoltre, l’accompagnamento non può essere percepito da chi è ricoverato gratuitamente presso istituti la cui retta è pagata dallo Stato o da un Ente pubblico (l’INPS precisa che il ricovero deve essere superiore a 30 giorni).
Abbiamo parlato del caso in cui l’accompagnamento può essere cumulato con altre prestazioni, ma solo in caso di pluriminorazioni: vediamo cosa vuol dire.
Accompagnamento e ricovero in Rsa: vediamo come funziona e quando il ricoverato ha diritto all’indennità. Sulla questione ha fatto chiarezza l’Inps e c’è una importante sentenza della Corte Costituzionale.
Accompagnamento compatibile con altre prestazioni in caso di pluriminorazioni
L’accompagnamento compatibile con la pensione di invalidità è anche cumulabile con altri tipi di prestazioni, ma solo in casi di pluriminorazioni. A questo punto è necessario precisare cosa si intende per pluriminorazione.
La pluriminorazione può definirsi come quella condizione sanitaria caratterizzata dalla compresenza di distinte minorazioni invalidanti (ad esempio cecità e cardiopatia, sordità e problemi motori, ecc.).
Quindi, in presenza di diverse minorazioni, ciascuna relativa a differenti status di invalidità (invalido civile, cieco civile o sordo civile), è possibile ottenere un riconoscimento per ognuna di esse, in quanto l’appartenenza a una determinata categoria di invalidi non esclude la possibilità di appartenere contemporaneamente ad un’altra.
Quindi, solo nel caso di pluriminorazioni, l’indennità di accompagnamento può essere cumulata con le indennità e le altre prestazioni economiche percepite in qualità di cieco civile o sordo civile, trattandosi di patologie diverse appartenenti a diverse categorie, in particolare:
- pensione ciechi assoluti;
- indennità di accompagnamento ciechi civili assoluti;
- pensione ciechi parziali;
- indennità speciale ciechi parziali;
- pensione sordi civili;
- indennità di comunicazione sordi civili.
Per concludere, vediamo come fare domanda per l’accompagnamento.
Indennità di accompagnamento addio: la misura di sostegno verrà sostituita, lo prevede il decreto sulla non autosufficienza. Al suo posto una prestazione graduata sui reali bisogni dell’assistito: leggi tutte le novità in questo approfondimento.
Come fare domanda per l’accompagnamento compatibile con la pensione di invalidità civile
Vediamo come fare domanda per l’accompagnamento compatibile con la pensione di invalidità civile.
Se percepisci già pensione di invalidità parziale, ma hai avuto un aggravamento delle tue condizioni di salute, che ti hanno portato alla non autosufficienza, dovrai presentare domanda di aggravamento.
Se, invece, inoltri per la prima volta domanda di invalidità, la commissione medica valuterà la tua condizione sanitaria e applicherà, se ci sono i requisiti, la percentuale di invalidità al 100%, riconoscendoti anche il diritto all’accompagnamento.
Se poi vieni anche riconosciuto portatore di handicap, puoi ottenere anche il riconoscimento delle agevolazioni Legge 104: ne parliamo in questo approfondimento.
In ogni caso, sia l’invalidità civile e sia l’accompagnamento, si ottengono solo dopo aver presentato la domanda telematica all’INPS, richiedendo una visita di accertamenti sanitario: in questa guida ti spieghiamo tutta la procedura da seguire.
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